Sapete cos’è il cut-up?
È una tecnica narrativa sperimentale che consiste nel tagliuzzare in frammenti, spesso casuali, uno (o più) testi, intesi come frasi, singole parole o interi paragrafi, per poi prenderli e assemblarli insieme, ma in una nuova sequenza. Perché farlo? Gli scrittori fanno un sacco di cose strane, alcuni scrivono persino di mattina presto, ma nel caso di questa tecnica il fine è cercare di generare nuovi significati, associazioni inusuali o inaspettate, magari anche qualche bell’effetto poetico.
Ora, in questo esperimento che segue, anche abbastanza sgraziato nel complesso, la funzione si propone d’essere la medesima: scardinare un po’ la logica della narrativa tradizionale (o di alcune narrazioni, non così contemporanee come vorremmo pensare?), esplorare in modo diverso (qui osato e maldestro) nuove forme di (dis)senso e infine provare a liberare l’inconscio dello “scrittore” che si nasconde dietro questo collage pazzerello (di otto che siamo, solo due possono definirsi tali, ma ci piace condividere tutto, soprattutto i sogni e le speranze).
Bene, non possiamo dire del vostro, ma per certo il nostro inconscio collettivo a otto teste (che terribile creatura) è un po’ costipato di questi tempi. E taglia, taglia e taglia, alla fine abbiamo optato per non dire “nulla” in questo 25 aprile 2025, auspicando il ritorno di una vecchia abitudine che, oggi più che mai, suona come un rivoluzionario canto necessario: leggere.
Buona lettura!
P.S. È anche interattivo, c’è chi direbbe immersivo, come fare un tuffo in mare. Clicca qui e clicca là!
Prefazione
“Il fatto che gli uomini non imparino molto dalle lezioni della storia è l’insegnamento più importante che la storia può offrire.”
Aldus Huxley
La Costituzione, Parte II, Titolo I: Il Parlamento,
Sezione II: La Formazione delle Leggi
ART. 77 Il Governo non può, senza delegazione delle Camere [cfr. art. 76], emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.
Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni [cfr. artt. 61 c. 2, 62 c. 2].
I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.
Prologo
«E la colonia penale di Man?»
P.D. James, I figli degli uomini
«Niente da fare. Non sprecherà né uomini né risorse per riportare la pace sull’isola. Chi glielo fa fare? L’istituzione della colonia penale è stata forse una delle sue iniziative più popolari.»
«E il trattamento degli Ospiti Temporanei? Concederà loro i diritti civili, una vita decente, la possibilità di restare?»
«Sembra ritenerla una cosa di ben poca importanza rispetto a ciò che conta veramente per lui: mantenere l’ordine nel Paese e garantire che la razza si estingua con una certa dignità.»
Julian esclamò: «Dignità? Come può esserci dignità, se ci preoccupiamo così poco della dignità degli altri?»
PATTO INTERNAZIONALE SUI DIRITTI CIVILI E POLITICI (1966)
Adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 16 dicembre 1966. Entrata in vigore internazionale: 23 marzo 1976.
Stati Parti al 1° gennaio 2009: 163.
Autorizzazione alla ratifica e ordine di esecuzione in Italia dati con legge n. 881 del 25 ottobre 1977 (Gazzetta Ufficiale n 333 del 7 dicembre 1977).
Gli Stati Parti del presente Patto,
Considerato che, in conformità ai principi enunciati nello Statuto delle Nazioni Unite, il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Riconosciuto che, in conformità alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’ideale dell’essere umano libero, che goda delle libertà civili e politiche e della libertà dal timore e dalla miseria, può essere conseguito soltanto se vengono create condizioni le quali permettano ad ognuno di godere dei propri diritti civili e politici, nonché dei propri diritti economici, sociali e culturali;
Considerato che lo Statuto delle Nazioni Unite impone agli Stati l’obbligo di promuovere il rispetto e l’osservanza universale dei diritti e delle libertà dell’uomo;
Considerato infine che l’individuo, in quanto ha dei doveri verso gli altri e verso la collettività alla quale appartiene, è tenuto a sforzarsi di promuovere e di rispettare i diritti riconosciuti nel presente Patto;
Hanno convenuto quanto segue:
Incipit
“In fin dei conti, come facciamo a sapere che due più due fa quattro? O che la forza di gravità esiste davvero? O che il passato è immutabile? Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo?”
George orwell, 1984
DECRETO-LEGGE 11 aprile 2025 , n. 48.
Disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario.
Ritenuta la necessità e urgenza di prevedere misure volte a potenziare le attività di prevenzione e contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché al miglioramento dell’efficienza e della funzionalità dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
Ritenuta la necessità e urgenza di adottare misure in materia di sicurezza urbana e di controlli di polizia;
Considerata la straordinaria necessità e urgenza di introdurre misure in materia di tutela del personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nonché degli organismi di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 124;
Considerata altresì, la straordinaria necessità e urgenza di introdurre disposizioni in materia di vittime dell’usura;
Ravvisata, inoltre, la necessità e urgenza di introdurre misure in materia di ordinamento penitenziario;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 4 aprile 2025;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, dei Ministri dell’interno, della giustizia, della difesa e dell’economia e delle finanze;
Capitoli da I a XXXIX
“Questi massacri e scene di terrore non erano ciò a cui aspiravano la sera in cui il vecchio Major li aveva incitati a ribellarsi. Se lei aveva mai avuto una chiara immagine del futuro, era quella di una società di animali liberi dalla fame e dalla frusta, tutti uguali, tutti pronti a lavorare secondo le proprie capacità, in cui il forte avrebbe protetto il debole, come lei aveva protetto dietro la zampa anteriore la nidiata di anatroccoli spersi la sera del discorso di Major. E invece – non sapeva perché – era giunto il tempo in cui nessuno osava dire ciò che pensava, in cui cani feroci e ringhianti scorrazzavano ovunque e in cui bisognava vedere i propri compagni ridotti a brandelli dopo aver confessato crimini sconvolgenti.”
George Orwell, La Fattoria degli Animali
E M A N A
il seguente decreto-legge:
[…] 1. Il personale delle Forze di polizia impiegato nei servizi di mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio e di vigilanza di siti sensibili nonché in ambito ferroviario e a bordo dei treni può essere dotato di dispositivi di videosorveglianza indossabili, idonei a registrare l’attività operativa e il suo svolgimento. 2. Nei luoghi e negli ambienti in cui sono trattenute persone sottoposte a restrizione della libertà personale possono essere utilizzati dispositivi di videosorveglianza.
potere¹ /po’tere/ (ant. podere) s. m. [uso sost. del verbo potere²]. – 1. a. [proprietà in base alla quale si è in grado di compiere o meno qualcosa, con la prep. di: avere il p. di cambiare una situazione] ≈ capacità, facoltà, possibilità, potenzialità. ‖ mezzo, modo. b. [proprietà non comune: dicono che quell’uomo abbia p. paranormali] ≈ dono, dote, facoltà, risorsa, virtù. ‖ talento. c. [capacità di influire sul comportamento altrui, con la prep. su: non ho alcun p. su di lui; le sue parole esercitano uno strano p. su di me] ≈ ascendente, effetto, influenza, influsso, peso. ↑ attrazione, fascino. d. [facoltà di imporre la propria volontà agli altri: esercitare il proprio p. sui figli] ≈ autorità, dominio, egemonia, padronanza, (ant.) possa, (ant.) possanza, (lett.) potestà.
dovére1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. Obbligo morale di fare determinate cose; più spesso, ciò che si è obbligati a fare dalla religione, dalla morale, dalle leggi, dalla ragione, dallo stato sociale, ecc.: fare, osservare, compiere il proprio d.; trascurare i d.; mancare ai proprî d.; diritti e doveri del cittadino; d. morali, civili, sociali, religiosi, coniugali, scolastici; doveri verso Dio, verso la patria, verso la società, verso il prossimo, verso la famiglia, verso sé stesso; doveri di padre, di marito, di figlio, di studente; tutti abbiamo il d. e il diritto di lavorare; conosco il mio d.; mi sento in d. di avvertirti; la via del d., la voce del d.; rimanere vittima del proprio dovere. Doveri di ufficio, quelli imposti dall’ufficio che una persona ricopre; atti contrarî ai d. di ufficio, tutti quelli che il codice penale prende in considerazione come possibili elementi di un reato di corruzione.
Epilogo
“Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.”
Ray Bradbury, Farheneit 451
dissènso s. m. [dal lat. dissensus -us, der. di dissentire «dissentire»]. – 1. Mancanza di consenso, di accordo; diversità di parere, di sentimento e sim.: esprimere, manifestare il proprio d. (anche con il senso di disapprovazione); la commedia fu accolta da dissensi (del pubblico); sorse un grave d. fra i dirigenti. In diritto, il fraintendimento delle volontà reciproche, espresse dai contraenti nel negozio, che, mentre porta all’apparenza di un consenso, nasconde la sostanziale divergenza delle volontà stesse, e quindi produce la nullità del negozio; con altra accezione nella frase scioglimento di contratto per mutuo d. (v. scioglimento). 2. Critica vivace e serrata, operata dall’interno (ma che può talora risolversi in decisa opposizione) alle strutture di partiti, di organizzazioni sociali, politiche o religiose, per profonde divergenze circa le posizioni teoriche e ideologiche, le direttive, le linee d’azione sia in generale sia riguardo a problemi particolari: il d. nella Chiesa, nei paesi socialisti, ecc.; soprattutto frequente la locuz. del dissenso, con valore attributivo: gruppi, movimenti del d.; i cattolici del d.; gli scrittori, gli artisti, o la letteratura, l’arte del d. nell’Unione Sovietica; le voci del d. si facevano di giorno in giorno più numerose e più forti.
Postfazione
“C’era un pericolo sospeso su tutto, e un divieto. Dale se ne rendeva conto, e non era stupito d’essersi orientato con tanta facilità. Si trovava in un mondo in cui c’era qualcosa di proibito, e senza una ragione evidente; proibito come in un seminario, dove tutto obbedisce a motivi che sfuggono a un estraneo e che hanno la loro origine in una dottrina e in un metodo di vita per iniziati.”
Corrado Alvaro, L’uomo è forte
ART. 21 È riconosciuto il diritto di riunione pacifica. L’esercizio di tale diritto non può formare oggetto di restrizioni tranne quelle imposte in conformità alla legge e che siano necessarie in una società democratica, nell’interesse della sicurezza nazionale, della sicurezza pubblica, dell’ordine pubblico o per tutelare la sanità e la morale pubbliche o gli altrui diritti e libertà.
E ci scusi “Presidente, dovete convenire che i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire, ma a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo, e abbiamo anche un passato che non dimentichiamo”.
Con sobrietà,
Ultima Pagina
“Oh, sì, sono fascista. E allora? Fascismo… è solo una parola. Il suo significato è andato perduto nei piagnucolii dei deboli e degli infidi. I romani hanno inventato il fascismo. Il suo simbolo era un fascio di ramoscelli legati. È possibile rompere un ramoscello, ma un fascio prevarrà. Il fascismo… la forza dell’unità. Io credo nella forza, credo nell’unità. E se questa forza, questa unità di scopo, richiede un’uniformità di pensiero, di parola, di azione, allora così sia. Non permetto che si parli di libertà né sociale né individuale. Questi sono lussi. Io non credo ai lussi. La guerra ha messo fine ai lussi. La guerra ha messo fine alla libertà.”
Alan Moore & David Lloyd, V for Vendetta
Nota bibliografica: nel nostro post di Instagram, citiamo il Dossier sui suicidi in carcere nel 2023 e nei primi mesi del 2024 di Rapporto Antigone come fonte dei dati.