Sabato 22 Febbraio 2025 – Chiara
Scopro dell’esistenza di questa fiera (a ingresso gratuito) circa un mese prima dell’evento grazie ai social, in particolare Instagram che, a quanto pare, ha perfettamente capito i miei gusti: da appassionata del genere, non potevo certo mancare a un evento chiamato “Oblivion: fiera del libro, del fumetto e dell’irrazionale”!
Arrivo assieme al mio compagno nei pressi del luogo, ovvero la Città dell’altra Economia (ex Mattatoio) di Testaccio a Roma, intorno alle 13 e, con non poca difficoltà, troviamo parcheggio. Anche il clima sembra voler contribuire alla buona riuscita dell’evento, con i suoi 10 gradi percepiti all’ombra, cielo sereno e assenza totale di vento.
Ci aggiriamo tra i vicoli di Testaccio, consultando a un certo punto il navigatore per sapere dove fosse questo Largo Dino Frisullo: una volta capito dove dirigerci, ci incamminiamo finché la progressiva scomparsa di colori sgargianti mi fa dedurre che mi trovo finalmente tra i miei simili. Una volta entrati, scopriamo dell’esistenza di un ampio parcheggio interno (lo ammetto, non ero mai stata qui) e con rammarico penso ai miei 4 euro partiti per il parcometro, ma l’amarezza viene velocemente sostituita dalla meraviglia: seguendo un secondo gruppetto di persone che sembra sapere dove andare scopro l’ingresso dell’area espositiva, piena di gente, e già sbirciando all’interno sento odore di casa.
Dovrò rimandare l’esplorazione, perché mi rendo conto che, tra la ricerca del parcheggio e quella della location, si sono fatte le 14 e non posso mancare alla conferenza Horror e Weird che ho scelto di seguire: “Horror e Weird – affinità e divergenze”, con Francesco Corigliano, Miriam Palombi, Luigi Musolino, Adriano Monti, Andrea Berneschi e Michele Borgogni come relatori.
Mi tuffo nella sala come il mio gatto farebbe con una ciotola piena di croccantini, pronta ad assimilare ogni parola scaturita dai suddetti relatori, e non rimango delusa: la conferenza, in una sala con tanto di sedie, area per proiettore e microfoni, scorre veloce, interessante e fluida, e tra domande e considerazioni sulle varie sfumature dei generi già si sono fatte le 15!
Esco dalla sala con la felicità di un bambino al suo ultimo giorno di scuola e finalmente inizio il giro degli stand: non sarebbe bastato lo stipendio di un calciatore per placare la mia sete di acquisti, tra titoli imperdibili e edizioni illustrate, ma devo scendere a patti con il mio portafoglio e giungere a un compromesso tra ciò che acquisterò subito e quello che ordinerò in libreria. Appunto tutto, e tra vecchi amici e nuovi il tempo vola via.
Tornando a casa, mi sento come se avessi varcato uno Stargate e per qualche ora mi fossi trovata in un mondo parallelo, in cui tante persone condividono le mie passioni: è stato bello, e non vedo l’ora che arrivi la prossima occasione in cui tutto questo possa accadere.
Domenica 23 febbraio 2025 – Marco
Si era parlato molto di Oblivion, negli scorsi mesi, e ci è voluto poco per catturare il mio interesse di autore – ma soprattutto lettore – di fantasy e fantascienza.
Ho raggiunto la fiera non solo alla ricerca di nuovi titoli, ma anche come avanscoperta per la mia casa editrice, nella speranza di fornire al mio boss qualche informazione in più per decidere se partecipare o meno il prossimo anno. Il primo problema, però, è stato proprio raggiungere Oblivion, a causa delle indicazioni poco chiare che da sempre sono vanto della Città dell’Altra Economia – chi è stato all’ARF, sa bene.
Arrivato a destinazione ho potuto apprezzare il piccolo padiglione che ospitava i panel e gli altri due con gli stand, e girovagando ho scoperto una nuova casa editrice che sembra avere un catalogo di grande qualità, IDEA.
Chiacchierando con l’editrice abbiamo condiviso il disprezzo verso l’editoria a pagamento, di cui per fortuna non sembravano esserci esponenti, e quello verso le copertine fatte con AI, che purtroppo infestavano fin troppi banchetti.
È sempre motivo di rabbia e rammarico vedere un’accozzaglia di colori e tratti sbilenchi accanto a copertine su cui una casa editrice ha deciso di investire davvero; la mia speranza è che le seconde possano risaltare ancora di più, mentre le prime non vendere neanche una copia.
Purtroppo, l’ambiente piccolo ha compromesso non poco la navigabilità, e ho riconosciuto il volto provato dei colleghi autori stretti in stand minuscoli, ma mi è stato detto che l’affluenza è stata più che soddisfacente, e alle 16 del secondo e ultimo giorno, di numerosi libri era rimasta un’ultima copia solitaria in attesa di essere acquistata.
Esplorata la fiera, più o meno soddisfatto dell’esperienza, ho potuto apprezzare i banchetti di salumi e lettura dei tarocchi proprio accanto, oltre a un ragazzo in cosplay di Inuyasha.
Il mio rientro a casa è stato velato da una leggera delusione per un evento che poteva essere un po’ più curato, ma soprattutto di speranza per ciò che potrebbe diventare in futuro. Magari la prossima volta vado vestito da wendigo.