- “Ma come no? Lə professionistə si pagano, sempre!”
- “Ok, ma scrivere recensioni è un lavoro. Perché non dovrei pagare chi le scrive/farmi pagare se le scrivo?”
- “In che casi posso farmi pagare, quindi?”
- “Ma allora io come blogger cosa ci guadagno?! Impiego tempo e lavoro per leggere e recensire!”
- “Dunque come autorə/casa editrice non devo mai pagare una recensione per il mio libro?”
- “Una copia – digitale o fisica – del libro è considerabile un pagamento?”
“Ma come no? Lə professionistə si pagano, sempre!”
Vero. Tuttavia, le recensioni non si pagano.
Specifichiamo: autorə e casa editrice non devono mai pagare per ottenere una recensione.
Come ben spiega Chiara Beretta Mazzotta in questo schemino sul suo profilo Instagram (il post è del 2018 ma il suo contenuto è perfettamente valido anche oggi, e sospetto lo sarà a tempo indeterminato), la recensione è un contenuto informativo, non promozionale.
Dunque chi legge – la community, l’utenza, le Internet personas – si aspetta di ricevere informazioni, e si aspetta soprattutto chiarezza, onestà e trasparenza. Se lə miə blogger/bookstagrammer preferitə scrive una recensione, mi aspetto di conoscere il suo parere e la sua opinione su ciò che ha letto, e mi aspetto che siano sinceri.
E mi aspetto anche che venga segnalato se ha ricevuto un compenso o se il libro è stato regalato dalla CE/dall’autorə – tanto più che è obbligatorio (a tal proposito puoi leggere il completissimo articolo di Professione Blogger, che contiene anche un’utile infografica che spiega come segnalare i contenuti sponsorizzati nei propri post).
“Ok, ma scrivere recensioni è un lavoro. Perché non dovrei pagare chi le scrive/farmi pagare se le scrivo?”
Perché la recensione è un contenuto informativo.
Se vuoi farti pagare allora concorda una campagna pubblicitaria, un contenuto sponsorizzato – e ricordiamoci che dietro deve esserci un contratto (non fate sciocchezze come lavorare senza contratto), un media kit che certifichi i dati di visibilità del blogger/bookstagrammer/booktoker/bookcosə, vanno impostati gli obiettivi, la durata della sponsorizzazione e così via.
Inoltre, se ricevo un compenso lo devo segnalare, e lo devo fare per legge. Non è un optional o (solo) un gesto di correttezza è trasparenza: è un obbligo – nel paragrafo precedente trovi l’articolo che lo spiega nel dettaglio.
Ultimo, ma non per importanza, è la fatturazione: lə bookblogger deve rilasciare fattura – o quantomeno ricevuta di prestazione occasionale.
“In che casi posso farmi pagare, quindi?”
In tutti quelli in cui organizzi – con tutti i crismi – una sponsorizzata e la dichiari (quando fai pubblicità devi dirlo chiaro e tondo, non lo ripeterò mai abbastanza).
Una recensione può entrare in una strategia di sponsorizzazione? Sì, teoricamente, ma l’etica è sempre dietro l’angolo: la tua recensione è sincera? Se non lo è, il consiglio è quello di optare per altri formati di sponsorizzazione.
Si può recensire e spingere un libro che si è amato anche se “letto per lavoro”? Sì. Tuttavia, a nostro avviso, è una pratica ambigua.
“Ma allora io come blogger cosa ci guadagno?! Impiego tempo e lavoro per leggere e recensire!”
Trova un modo per monetizzare il tuo blog/profilo social, ci sono mille modi per farlo, alcuni più funzionali e altri meno. Non può e dev’essere un problema di chi ti legge: è un tuo problema. E chi scrive queste parole conosce benissimo la quantità di tempo, energie e impegno necessarie per produrre contenuti di qualità, perché lo fa in prima persona.
Mi spingo un po’ più in là: per come la vedo io, chiedere soldi per recensire qualunque cosa è intellettualmente disonesto ed è una pratica irrispettosa dell’etica e della trasparenza.
“Dunque come autorə/casa editrice non devo mai pagare una recensione per il mio libro?”
No. Ed è anche saggio evitare di chiedere di includere una recensione all’interno di una campagna pubblicitaria per tutti i motivi di cui abbiamo parlato: etica, trasparenza, il pensiero di chi legge la recensione di un prodotto sponsorizzato e si chiede “ma è un’opinione sincera o è positiva solo perché ha ricevuto un compenso?”
“Una copia – digitale o fisica – del libro è considerabile un pagamento?”
No, ma è opportuno segnalare comunque che si tratta di un omaggio ricevuto. Rientra nelle forme di collaborazione tra autorə/casa editrice e blogger, che sono gratuite. Puoi trovare un approfondimento in merito in questo articolo di Giada Abbiati, e ti consiglio anche di scaricare la guida che trovi al suo interno. Puoi anche recuperare la diretta che abbiamo fatto con Giada sul tema delle collaborazioni con lə bookblogger.
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Nata nel 1991 nella nebbiosa Rovigo, si è diplomata al Liceo delle Scienze Sociali; nel 2014 si è trasferita a Palermo e nel 2015 a Torino, dove vive attualmente sperando di non dover fare altri traslochi. Non scrive ma ama i libri, internet, il rosso e le serie tv. A 12 anni si è innamorata dei forum e ha iniziato a crearli: nel 2008 ha fondato, cresciuto (e venduto otto anni dopo) Writer’s Dream. Nel 2016 ha dato vita a Ultima Pagina.
Parto dal presupposto che ho un’autentica passione per le riviste e i magazine online. La cosa che più noto, relativamente alle recensioni, è che pur partendo da una platea vasta (la mia lista di link ai siti è nutrita), tutte scrivono dei medesimi titoli. Perché questo? È “cool” parlare solo di certi autori? Schifano i nomi sconosciuti? E dire che la gran parte si da arie da “indie”.
Ottimo ed esauriente intervento.
Grazie mille!