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Diario estemporaneo del PLPL 2024 (con prosecco)

Nota della redazione
Vorremmo condividere, sul tema PLPL, anche il comunicato di 100 case editrici, che ha trovato ben poca diffusione sui social, nella rete e sui media (ci sentiamo di suggerire alle CE coinvolte di usare anche un altro medium, oltre al post social, la prossima volta), la lettera aperta con cui Armillaria, Capovolte, Edicola Ediciones, effequ, Liberaria, Pidgin, Racconti edizioni hanno annunciato che non avrebbero partecipato, e infine la nostra video intervista a Silvia Costantino di effequ.

Sull’edizione di quest’anno di Più Libri Più Liberi è stato detto molto, soprattutto per le scelte discutibili fatte dall’organizzazione. Ciò che non sembra aver ottenuto un’attenzione particolare, invece, è proprio la spina dorsale di questo evento, cioè la piccola e media editoria.

In quanto autore per una CE che partecipa da anni, giunto alla mia terza edizione allo stand, ho pensato di offrire il mio punto di vista su questo evento che, come ogni evento editoriale che si rispetti, Veicola Cultura con le iniziali maiuscole e, come valore aggiunto, ogni sera alle 18 offre del prosecco agli espositori. Proprio il vino extra dry ci accompagnerà attraverso questi cinque giorni molto scombussolati.

Mercoledì

Già dall’ingresso si percepisce come il Martirologio di Giulia Cecchettin sia stato prima applicato e poi rimosso con la stessa facilità di un post-it, non che ci fossero dubbi particolari in merito. Permane invece una sottile inquietudine in seguito al teatrino del “vado / non vado / vado però non ci sono” che si è trascinato per la settimana precedente: ora che i nomi di rilievo si sono assicurati della pubblicità gratuita, cosa resta ai pesci piccoli?

Nonostante questo, la prima mattina si svolge in modo simile a quella del 2023: scolaresche che sfrecciano tra gli stand ogni mezz’ora con la puntualità di una metro giapponese, trascinate da un evento all’altro perché al massimo per le 14 bisogna rientrare, sia mai che possano spendere con calma i 20 € sganciati dai genitori. Qualcuno però si ferma, mostra interesse e ha un primo assaggio diretto dell’inflazione.

Arriva il programma cartaceo ricco di eventi (al primo piano) e alle 18 si raggiunge il clou, ovvero il Prosecco gratis (sempre al primo piano). La marca è diversa ma il gusto è sempre lo stesso, e la fame mista al lieve apporto etilico fa pensare che si riuscirà a Veicolare Cultura anche quest’anno.

Giovedì

I minuti prima delle 10 sono dedicati agli scambi di opinioni tra vicini: X quest’anno non c’è perché lo stand costa troppo; Y forse ha chiuso o comunque è in crisi; ho visto delle copertine di Z che gridano IA ai quattro venti. Serpeggia il dubbio di incassare l’equivalente di un giorno in meno, in assenza del ponte.

L’andamento è simile al mercoledì, con qualche vendita in più: nulla che non si sia già visto negli anni passati. Di sicuro domani ci sarà il pienone, magari nel pomeriggio ma intanto gli studenti gireranno di più durante la mattinata. Poi c’è anche Matthew Gray Gubler (al secolo “Reid-di-Criminal-Minds”) che presenta dei libri per bambini, vuoi che non arrivi del pubblico anche per noi?

Il Prosecco sa di speranza, anche se la focaccia che lo accompagna sembra più asciutta rispetto alle tartine dell’anno scorso.

Venerdì

La fila all’esterno è lunghissima, anzi no cortissima, anzi a metà. Saranno i mezzi, sarà il traffico, sarà che non si trova parcheggio. Arrivano di sicuro, in ritardo ma arrivano.

Non arrivano. Tanto vale fare un giro fra gli altri stand, dove aleggia la medesima incertezza ma cambiano le copertine. In particolare, i libri per bambini sono variegati e catturano l’occhio anche dei più grandi: le scuole dovrebbero lasciare i pargoli a scorrazzare fino alle 20.

Una newsletter nel tardo pomeriggio annuncia ingressi da record. Sarà che il primo piano Veicola Cultura meglio di noi? Sarà che le presentazioni sono gratis? Interessante, a proposito, quella di Gubler, peccato che sia stata ieri. C’è il programma aggiornato online, non ve l’avevano detto?

Il programma cartaceo viene man mano ridotto a biglietti da visita improvvisati. Il Prosecco lascia un mal di testa che non può essere dovuto solo ai solfiti. Chissà se Gubler ha trovato del brut.

Sabato

Arriva molta gente, forse più che nel 2023, abbastanza da far sperare un recupero sul venerdì fantasma. Abbondano gli acquisti sparsi tra stand, ed è più raro che qualcuno si faccia tentare verso un secondo acquisto.

Chissà se qualche Veicolatore del primo piano farà un giro fra gli stand. Bisogna avere fede.

Si raggiunge il picco delle vendite, superando il venerdì dello scorso anno. Dallo stand della Bao si snoda una fila più scarsa rispetto a quella del SalTo, quindi Zerocalcare non c’è? C’è ma non si vede? C’è? Non c’è? Limoncè? Quello no, però il Prosecco c’è. La Cecchettin? E chi è?

Domenica

Dopo un sabato in gran spolvero, la domenica deve essere ancora migliore, così da portare a casa anche questo PLPL e tirare un sospiro di sollievo. C’è anche una lectio magistralis di Canfora a far sperare per il meglio, ma il miracolo di sabato non sembra ripetersi. Una nota positiva è rivedere lettori soddisfatti dagli acquisti fatti nelle scorse edizioni, che si fermano a chiacchierare, comprare il seguito o provare qualcosa di nuovo.

Fra gli autori stipati nello stand, le vertebre lombari che gridano vendetta e la regolarità fisiologica dimenticata da giorni, si trova il tempo per un altro giro fra gli stand, stavolta in cerca di regali. Nel complesso, le copertine che fanno suonare l’allarme IA sono poche, anche se spudorate nel loro piattume unticcio.

Con l’arrivo della sera e i primi conti sugli scatoloni avanzati, sulle facce di molti si legge l’amara constatazione che questa domenica non è bastata per recuperare. Sarà la fatica, saranno i numeri inferiori al previsto, sarà la Goracci allo stand di Repubblica, ma il Prosecco stavolta non va proprio giù.

Post(umi)

Lunedì ci si veicola a casa, con la v minuscola e il naso rigorosamente chiuso.

Martedì le case editrici ricevono una e-mail da parte dell’organizzazione che, constatando come questa edizione sia stata “complessa”, propone un incontro online a gennaio per raccogliere consigli e considerazioni varie. Quindi, come nel migliore dei feuilleton, vi lasciamo col fiato sospeso in attesa della prossima puntata.

(Comunque gli zombie so’ sottoproletariato, Calca’. I licantropi so’ proletariato.)

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