Se stai leggendo questi fogli vuol dire che mi hai perdonato per aver infranto la promessa che ti feci tanti anni fa.
[mks_dropcap style=”square” size=”41″ bg_color=”#bd0000″ txt_color=”#ffffff”]Y[/mks_dropcap]uriko e Yoshi sono due ragazzi giapponesi legati dal filo rosso del destino. Lei è una ragazza dolce e vitale. Vive con la sua famiglia, d’origine contadina, sull’isola di Etajima. Yoshi appartiene invece a una stirpe di samurai, è uno dei migliori allievi dell’Accademia, ma si è iscritto solo per volere dei genitori – la sua vera passione è la poesia. In tempo di pace, il matrimonio tra i due sarebbe stato impensabile, ma di fronte alla possibilità che Yoshi venga mobilitato da un momento all’altro, anche i suoi genitori si ammorbidiscono, acconsentendo alle nozze. L’amore di Yuriko e Yoshi rischia però di essere un’altra vittima della bomba atomica. Yuriko infatti, non avendo da un po’ notizie del marito, imbarcato su una nave della flotta giapponese, la mattina del 6 agosto 1945 prende il traghetto diretto a Hiroshima, per andare a chiedere informazioni alle Poste centrali. Questa è solo la punta dell’iceberg, perché la storia che Antonietta Pastore narra è ben più articolata e profonda. La storia è un insieme di detti e non detti, di dolore e amore, sofferenza e coraggio; parole e gesti che troveranno la loro motivazione solo verso la fine del libro, quando tutto verrà svelato con un vero e proprio inno all’amore.
Usando uno stile elegante e molto poetico, Antonietta Pastore conduce il lettore alla scoperta di un Giappone ricco di tradizioni e segreti inviolabili. La particolare attenzione alle descrizioni e i termini usati denotano una notevole documentazione dell’autrice sulle tradizioni del Giappone di un tempo e questo consente una totale immersione del lettore all’interno della storia narrata.
Entrammo. La casa sarebbe stata l’ambientazione perfetta per un film di samurai: stanze dal pavimento in tatami, fusuma e shōji al posto di porte e finestre, travi di legno annerite, dipinti su rotolo appesi alle nicchie e vasi dove i fiori erano disposti con arte.
Attraverso l’alternarsi di due differenti archi narrativi, si viene a scoprire l’intensa storia d’amore tra Yuriko e Yoshi, giovani ragazzi che la guerra e una mentalità troppo antica e purtroppo ricca di pregiudizi terrà separati per molto tempo. La storia e in particolare il triste passato della vera protagonista della storia – Yuriko – verrà svelato poco alla volta, lasciando all’interno dei vari capitoli tanti piccoli indizi che verranno messi assieme in un unico puzzle solo nel drammatico epilogo.
– Sei in vacanza, non è necessario che lavori anche qui, – disse. Nella sua voce percepii una nota polemica, probabilmente non vedeva di buon occhio il fatto che una donna sposata lavorasse. Cominciavo a capire perché mio marito non aveva simpatia per lui.
I personaggi sono ben delineati, ciascuno di loro è mosso da un preciso ideale che risulta ben chiaro durante la lettura e che risulta fortemente contagiato dalle superstizioni di un’epoca difficile. Particolare attenzione va alla protagonista: Yuriko è una donna forte, coraggiosa nonostante gli eventi che colpiscono la sua quotidianità, lasciandole una traccia di profonda malinconia che si avverte in ogni pagina del romanzo, regalando così un personaggio vivissimo. Molto interessante lo sviluppo psicologico della protagonista, evidenziato nelle sue fasi più significative. Nella narrazione del passato, Yuriko appare come una giovane ragazza un po’ fuori dagli schemi, solare e affascinata da un mondo tutto da scoprire. Questi lati del suo carattere subiranno un brusco cambiamento che si rifletterà nel presente, dove viene presentata una Yuriko malinconica, silenziosa e discreta.
– Esce ancora in barca, Ito? – Chiese Misako.
– Eccome! E mi tiene sempre il pesce migliore!
– Come sta? – Domandò Yuriko alzando lo sguardo sul nipote: erano le prime parole che diceva da quando eravamo entrati in casa. Di colpo calò il silenzio. Kenji scambiò un’occhiata con suo padre, quindi rispose alla zia:
– Bene. Sta bene.
Yuriko si limitò ad annuire, mentre la conversazione, passato quello strano momento di disagio, riprendeva.
All’interno della storia il lettore avrà modo di vedere e comprendere il profondo cambiamento nella psicologia di Yuriko, contrapposta al suo amato Yoshi. Il giovane infatti rappresenta a pieno il carattere profondamente legato alle tradizioni e ai parenti, tipico dei giovani nel periodo in cui è ambientata la storia; saranno anche le sue scelte infatti a far mutare il carattere della giovane. La loro storia non è rivelata subito: l’autrice semina tanti piccoli indizi che si ricongiungono sotto agli occhi del lettore, così come quelli della voce narrante della storia, solo verso la fine, quando nelle ultime pagine si comprendono i motivi di scelte fino a quel momento incomprensibili (ma forse un po’ intuibili, visto il periodo storico e quello che ha comportato nella vita delle persone) e per questo anche più dolorose. Il lettore non può che sentire profonda empatia con Yuriko, desiderando di essere lì con lei per sorreggere una donna insieme forte e fragile.
La mattina del 6 Agosto, Yuriko si alzò molto presto […] stava attraversando la strada quando vide una luce accecante esplodere nel cielo, e udì un boato spaventoso. Ci fu una violenta scossa, lo spostamento d’aria fu tale che si sentì scaraventare a terra. L’aria si oscurò, tutti i vetri delle case andarono in frantumi contemporaneamente, diversi edifici crollarono, i pali della luce si inclinavano e una fitta polvere invase la via. Poi calò il silenzio, un silenzio surreale, sinistro.
L’autrice affronta con maestria un tema passato inosservato, sfidando la discrezione di un popolo che, forse, prova una sorta di vergogna per ciò che è successo. La tematica del pregiudizio verso le vittime di Hiroshima, la dignità e riservatezza tipica dei giapponesi che non amano parlare di questi tristi eventi e l’alternanza tra passato e presente sono aspetti ben gestiti e questo consente al lettore una veduta completa della storia narrata e dei suoi personaggi, le cui motivazioni vengono svelate poco alla volta con delicatezza e discrezione.
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Classe 1988, vivo e lavoro a La Spezia dopo aver studiato web design a Milano. Lettrice onnivora, ho da poco scoperto il mondo delle serie tv ed è stata la mia rovina.
Sto lavorando a un modo per allungare le giornate, così forse riuscirei a portare a termite qualche progetto scrittevole.