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IL SALONE STA ARRIVANDO

Ciao, mi chiamo Carlotta, sono l’ufficio stampa di Las Vegas edizioni, e da 10 anni frequento il Salone Internazionale del Libro di Torino. Lo frequento nel senso che ci vivo per tipo 11 ore al giorno per 5 giorni, dal giovedì al lunedì. E me lo vivo da quella prospettiva piuttosto particolare: quella di chi sta dietro (dentro) a uno stand.
Ecco, lo so cosa state per dire:
“Ma che figo.”
“È il sogno della mia vita.”
“Quanto mi piacerebbe. Così posso girarmelo per bene e seguire tutti gli incontri!”
E io capisco, capisco perché un tempo anch’io ero ingenua e tenerella come voi.
Dunque, lasciate che vi spieghi.

Intanto voi pensate che il Salone inizi di giovedì, alle 10. Per noi inizia il martedì, quello che viene dopo il lunedì, l’ultimo giorno di Salone. Dell’anno precedente.
Sì, perché l’anno è costellato di fiere, eventi, festival e presentazioni, ma il Salone è un buco nero di energie, tempo, idee, risorse e contatti che dura tutto l’anno. “L’inverno sta arrivando” una cippa, insomma.
Si comincia a prepararsi settordici mesi prima, ma si arriverà il mercoledì dell’allestimento con ancora cartelli da stampare, appuntamenti da fermare, libri che devono ancora essere spediti dalla tipografia, gadget che arriveranno se va bene il lunedì pomeriggio.
Nonostante questo il mercoledì siamo tutti lì, con i nostri carretti (i muletti sono riservati a chi ha tonnellate di libri) incastrati nel parcheggio, tra furgon(cin)i che tentano di asfaltarti.

Quando però entri al Lingotto la sensazione è sempre la stessa, è la sensazione di quando d’estate torni nello stesso posto da anni: stessa spiaggia, stesso mare. Tutto uguale: solo che sei arrivato in anticipo e gli ombrelloni li stanno ancora montando.

Insomma, tutto può succedere.

E stai tranquillo, mio caro ingenuo tenerello, succederà.

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