ale_tr3mo Inviato 22 Aprile 2023 Segnala Condividi Inviato 22 Aprile 2023 M’affaccio affascinato al dì mortale: respiro ciò ch’è stato, mi ha formato, osservo ciò ch’è adesso, è suon vitale, ammiro ‘l che verrà, l’ho proiettato. Sollevo un po’ il pensiero e scorgo aitante un tatto all’universo e al suo creato che allor mi par sfiorar di stelle tante nuotando sì appagato in meraviglia: a pelle lo rimembro esser parente, lo stesso mio principio è in sua famiglia. E il capo, e le mie membra son tutt’uno: cucito ha il mio parlato, mi sigilla silenzi, e ormai è inverbabile ad ognuno l’eterno stigma, fiaba del mio riso da bimbo del Natal non più digiuno. O’ vita avara, levami il sorriso: già al guardo verticale è circolare l’eterea beatitudine che ho in viso. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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