Swin9 Inviato 31 Marzo 2023 Segnala Condividi Inviato 31 Marzo 2023 Ciao a tuttə! Pubblico questo raccontino che in realtà supera di poco le 10k battute, quindi saranno tipo 5k qui e 6k nella seconda parte. Andrebbe letto tutto insieme, però, perché da sola questa parte ha poco senso. L'ho scritta qualche anno fa mentre stavo in Accademia, e sarebbe in realtà per la radio, quindi troverete pochissime indicazioni per questo. Potrebbe però tranquillamente essere adattato per altri media, probabilmente prima o poi lo trasformerò in un racconto di narrativa vero e proprio. Intanto comunque lo posto per @Russotto e per chiunque potrebbe essere interessato. Detto questo, chiaramente non è un capolavoro! Sono contenta perciò se troverete modo e tempo di leggere e lasciare un vostro parere... grazie mille! IL DUBBIO OPERATRICE: donna (42), operatrice incaricata di verificare le competenze umane; UTENTE: uomo (29), laureato con il massimo dei voti, ha difficoltà sul lavoro e nel privato; INSERVIENTE: (50) pulisce la struttura ogni giorno. UTENTE: Buongiorno, sono qui per l'attestazione delle competenze umane di base. OPERATRICE: (sbrigativa) Sì sì, certo. Si sieda, cominciamo subito. Nome? UTENTE: Porfirio Zappara. OPERATRICE: Chi le ha dato questo nome? UTENTE: I miei genitori. OPERATRICE: E allora dovevano volerle proprio male i suoi genitori. UTENTE: Ma no, è un vecchio nome di famiglia. OPERATRICE: Sicuro? UTENTE: Sì! OPERATRICE: Se lo dice lei… UTENTE: Scusi, possiamo lasciare stare questo argomento? OPERATRICE: Certamente, era per fare un po’ di conversazione iniziale. È nervoso? UTENTE: Non lo ero quando sono entrato. Andiamo avanti, per cortesia. OPERATRICE: (schiarendosi la voce) Iniziamo. Ha ricordi di quanto era bambino? UTENTE: Come tutti, direi… pochi frammenti. OPERATRICE: Uno in particolare? UTENTE: Non lo so, così su due piedi non mi viene in mente. OPERATRICE: Si sforzi. UTENTE: È proprio necessario? OPERATRICE: Le assicuro di sì. UTENTE: (concentrandosi) Allora… sì, ecco, forse c’è quella volta… era l’inizio delle elementari. C’era una bambina carina che già avevo visto al parco giochi. OPERATRICE: Si ricorda com’era? UTENTE: Come? OPERATRICE: Che aspetto aveva? UTENTE: Boccoli biondi e occhi verdi, era bellissima. OPERATRICE: E cosa faceva questa bambina? UTENTE: Niente, giocava con altre bambine. Io la osservavo dall’altra parte del cortile e speravo che finissimo in classe insieme. Ecco, sì, era il primo giorno di scuola. OPERATRICE: E poi? UTENTE: Niente, non mi viene in mente altro. OPERATRICE: Cioè, il suo ricordo è lei che guarda questa bellissima bambina da lontano, e basta? UTENTE: Esatto. OPERATRICE: Non si ricorda nient’altro, nessuna interazione, niente? UTENTE: No, finisce così. OPERATRICE: Capisco. UTENTE: Le avevo detto che era solo un frammento… OPERATRICE: (scrive qualcosa sui fogli che ha davanti) Mmm… UTENTE: Scusi, cosa ha appena scritto? OPERATRICE: (muovendosi a disagio) Non deve preoccuparsi di questo, sono i miei appunti personali, questo è il processo di valutazione. UTENTE: Sì, ma sembrava proprio che stesse scrivendo… Non importa. OPERATRICE: Passiamo alla prossima domanda: sua madre? UTENTE: Mia madre cosa? OPERATRICE: Cosa mi può dire di lei? UTENTE: Era una bellissima donna. OPERATRICE: Certo, sono sempre bellissime donne. UTENTE: Cosa intende, scusi? OPERATRICE: Lasci stare, era un commento come un altro. Cosa mi può dire invece di suo padre? UTENTE: Mi scusi, ma è proprio sicura che siano queste le domande del questionario? Mi paiono alquanto strane. OPERATRICE: Certo che lo sono. Servono a valutare la sua esperienza umana di base, fin dall’infanzia. Sta andando bene, non si preoccupi. Risponda pure come desidera. UTENTE: (dubbioso) D’accordo… OPERATRICE: Dunque, suo padre. UTENTE: Eh, cosa vuole... abbiamo un rapporto conflittuale. OPERATRICE: Ma non mi dica. Che originalità. UTENTE: (irritato) Scusi però, lei dice che va tutto bene, ma poi fa questi commenti che io… OPERATRICE: No, ha ragione, sono stata poco educata. Capisco che questo sia un argomento delicato per lei UTENTE: Ma non è l’argomento a essere delicato, è lei che insinua- OPERATRICE: Va bene, cambiamo sezione del questionario. UTENTE: Ma… OPERATRICE: Perfetto, una domanda veloce: ritiene di avere buoni amici? UTENTE: Sì, certo. Quelli veri li posso contare sulle dita di una mano e forse ne avanza pure, ma credo sia meglio così. OPERATRICE: Avete un rapporto profondo? UTENTE: Non saprei. Ci conosciamo da tanti anni, abbiamo il nostro bar di fiducia per una birra il sabato sera… OPERATRICE: Certo, certo, va bene così. UTENTE: Non vuole sapere altro? OPERATRICE: No. Parliamo d’amore. UTENTE: (gemendo) Dobbiamo proprio? OPERATRICE: Sì, purtroppo. Fa parte dell’esperienza umana. Ne deduco che le sue relazioni amorose non siano soddisfacenti? UTENTE: Potrebbero andare meglio, sì. Diciamo che me la cavicchio. OPERATRICE: Ha una relazione stabile? UTENTE: Non al momento. OPERATRICE: Ne ha avute in passato? UTENTE: Sì. OPERATRICE: A lungo termine? UTENTE: (a disagio) Preferirei non rispondere. OPERATRICE: Non deve dirmi un numero. UTENTE: È sicura che sia una delle domande? OPERATRICE: Senta, capisco che molte di queste domande sono decisamente personali e forse lei non se l’aspettava, pur sapendo per quale motivo è stato chiamato qui, ma le assicuro che è del tutto normale sentirsi a disagio, faccio questo lavoro da anni e tutti reagiscono in questo modo. UTENTE: Questo non mi rincuora molto. OPERATRICE: Mi dispiace. Facciamo così, seleziono l’opzione “Sì, ha avuto relazioni a lungo termine” lasciando vuote le righe di spiegazione e va bene così. UTENTE: (sollevato) Grazie. 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