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Alpha, Beta e Gamma Reader: quali sono le differenze?


Mirihele

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Mutuati dall’ambito informatico, i termini alpha e beta reader riprendono quelli di alpha e beta tester, che nella sperimentazione dei software indicano chi va a testare – appunto – una versione alpha (non pienamente sviluppata ma ‘quasi’) e una versione beta (funzionante, ma non ancora controllata nel dettaglio) di qualcosa.
Con le dovute proporzioni, quindi, si può dire che l’alpha e il beta reader siano volontari che leggono un manoscritto prima che sia editato e distribuito al pubblico: il primo ne leggerà la versione ancora in fieri, incompleta, l’altro una terminata.

Questa definizione stringata contiene già i tratti salienti comuni a queste figure: l’amatorialità e la volontarietà. Tradotto: non sono professionisti – o non operano come tali quando sono “reader” – e sono gratuiti. Non sostituiscono i passaggi professionali successivi, non sono correttori di bozze e nemmeno editor.

Non è necessario siano un compendio umano di narratologia – però, meglio abbiano almeno l'hobby della lettura e apprezzino la tipologia di opera che gli viene sottoposta.

Sembra tutto chiaro, vero? Eppure, nel magico mondo di Editorya, poche figure sembrano essere più elusive e poche cose più incomprensibili della differenza fra beta e alfa (o alpha) lettori.

Quindi, per citare una delle migliori serie animate di sempre – Alpha e Beta: chi sono? Che cosa sanno? Conoscono le cose? Scopriamolo!

L’alpha

“…esso è l’Alpha reader, primo del suo nome, Bevitore di Lacrime, Dominatore di Incoerenze, Signore dei Buchi di Trama, Protettore del testo, Genitore delle Chat Convulse, colui che veglia sugli Autori Desolati…”.

Si dice che il vero alpha reader sia lo scrittore stesso, o che debba necessariamente essere uno scrittore – o per lo meno un esperto nell’ambito in cui si sta scrivendo. Baggianate, così penso io (cit.).

A voler essere sintetici, l’alpha reader è il primissimo componente della squadra che si nasconde dietro ad ogni manoscritto, la persona con cui ci si confronta in corso d’opera. 

La parola chiave è la fiducia: sua nel comprendere che quello che ha davanti è un abbozzo, una prima stesura con tutte le sue storture, le svolte inaspettate, le deviazioni, i dubbi, il caos, il “ma adesso come ne esco da qui”; fede e capacità di vedere l’intreccio nel disordine sono i doni del perfetto alpha reader.  

Ma fiducia anche da parte vostra nell’ascoltare le critiche mosse, i dubbi sollevati. L’alpha è la prima persona che conosce la vostra storia fuori dalla vostra testa, che si fa un’idea del quadro generale: sarà quindi quella che vi dirà dove la trama scricchiola, dove il personaggio secondario risulta più accattivante del protagonista, dove il brodo si allunga…
E quella che con grande pazienza sopporterà eventuali sproloqui.
Ma ricordate: per quanto le parole di un alpha vadano prese sul serio, la storia è solo e soltanto vostra. Se in seguito al suggerimento di espandere una scena vi viene l’irrefrenabile voglia di tagliarla, ringraziate l’alpha e poi seguite il vostro istinto.

Probabilmente avete già degli alpha e non lo sapete: è quella persona con cui parlate di quello che scrivete, dei progetti futuri, un po’ da mentore e un po’ da writing coach, come l’amico col chilometraggio di letture alto, la sorella scrittrice, il tizio che vi tampina chiedendo che fine ha fatto quella storia di cui gli parlavate arrivati al quarto spritz e che si dispone a incitarvi quando non vedete il fondo.

Il beta

Gandalf-scrittore “Che cosa vuoi dire? Che il beta è uno che correggere refusi o che è uno che bacchetterà la mia storia, mi piaccia o no? O forse vuoi dire che è uno che suggerisce alternative? O affermi semplicemente che il beta è un lettore e basta?

Bilbo-beta: Tutte e quattro le cose penso... Posso aiutarvi?”

Beta è la persona che legge un manoscritto quando questo è terminato, ma prima che sia dato in pasto all’editor. Sostanzialmente si tratta di quegli occhi in più che dovrebbero intervenire quando:

  1. avete riletto così tante volte che ormai non notereste nemmeno il vostro nome scritto al contrario;
     
  2. credete di essere a buon punto, ma non sapete come i lettori target recepiranno la vostra storia.

I beta lettori dovrebbero rappresentare uno spaccato del vostro pubblico tipo e come tale si approcceranno alla vostra storia: il loro parere può essere tanto variegato quanto può esserlo una valutazione lasciata su uno store online e per questo, se ci sono richieste particolari, è fondamentale che ci si metta d’accordo prima che la lettura cominci; allo stesso modo, la mancanza di uno standard preciso fa sì che sia meglio avere più beta reader, in modo da allargare la tipologia di opinioni raccolte.

Possono suggerire aggiustamenti di trama? Certo! Correggere errori di battitura, segnalare frasi senza capo né coda, indicare punti dalla sintassi sospetta? Anche! Ma il compito principale è di fornire un feedback globale che vi faccia capire se siete andati nella direzione giusta – e magari vi permetta di ripulire qualche svarione prima di consegnare il tutto all’editor. 

Perché il beta non è un editor: non ne ha la formazione. Questo non significa che “valga meno” – semplicemente ha un compito diverso e può permettersi una diversa profondità di lettura, meno tecnica e più “con lo stesso ritmo che avrà il lettore”. Se avete fortuna, potreste trovare persone con una competenza persino maggiore di quella di alcuni sedicenti editor!

Il gamma

“Io non credo negli alpha/beta/gamma reader”
“Ogni volta che qualcuno dice “Io non credo e non ho bisogno di alpha/beta/gamma reader, da qualche parte c’è una fata che cade morta”.

Se il beta è una figura ormai sdoganata e l’alpha inizia a essere sempre più nominato, esiste un terzo “passaggio informale” che all’estero ha più richiesta rispetto all’Italia ed è il “gamma reader”.

È l’ultimo passaggio: una volta terminato, corretto, betato, editato, impaginato l’oramai libro, il lettore gamma è ciò che si pone fra voi e il pubblico.

Il suo compito è essere il paio di occhi totalmente nuovo, totalmente fresco, che fa l’ultimo controllo – quello proprio formale.

Ci sono ancora refusi? L’impaginazione di pagina 7 è diversa da quella di pagina 9?

Se l’alpha è un parallelo del writing coach e il beta quello dell’editor – pur tuttavia, come abbiamo detto, senza sovrapporsi o poter sostituire queste figure – il gamma potrebbe essere paragonato alla passata finale del correttore di bozze, al proof-reading finale.

Insomma: è la passata di cera prima della consegna dell’auto all’acquirente.

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Queste sono indicazioni generiche: trattandosi, come è stato detto all’inizio, di figure informali, può essere che un alpha si riveli un ottimo gamma anche se conosce la storia, oppure che un beta lavori così di fino da sostituire quest’ultimo passaggio. Com’è logico pensare, sono figure importanti per chiunque scriva, ma ancora di più per chi, affidandosi al self publishing, manca di quel paio d’occhi che sono l’editore e i suoi partner.

Trattandosi di figure importanti è necessario che ci sia la maggior trasparenza possibile, sia nelle aspettative di voi che scrivete sia in quelle di chi si offre come alpha/beta/gamma reader.

Questo significa che nelle richieste sarà bene sottolineare sempre:

-        figura ricercata (quindi: opera conclusa o no?);

-        scadenze;

-        lunghezza (anche stimata) del testo;

-        genere e brevissima sinossi;

-        in caso di tematiche delicate, inseritele: meglio un piccolo spoiler, come “morte di bambini”, rispetto all’odio di chi non avrebbe voluto leggere cose del genere e c’è incappato;

-        eventuali richiesta specifiche: se desiderate una mano con refusi e punteggiatura, se vi basta un’opinione generale, se avete bisogno di maggior concentrazione sui personaggi rispetto alla trama…

Dove fare queste richieste?  

In questa sezione, ovviamente!

… Ma anche su decine di altre realtà online, spesso dedicate specificamente alla ricerca/offerta di betareading. Si potrebbe anche tentare altre comunità – vorreste vi venisse betato un saggio sui funghi? Perché non contattare un centro micologico e chiedere?

E se non avete proprio idea di come chiedere un feedback...

... Potete usare queste linee guida:

Per gli Alpha:

  • Come pensi andrà avanti da qua in poi?
  • Hai delle domande in sospeso su quello che hai letto?
  • Ti pare funzioni fino a qui?
  • Cambieresti qualcosa/qualcuno?
  • La trama secondaria/il personaggio secondario ha troppo risalto fin qui?
  • Dici che la prima persona al presente funziona?

Per i Beta:

  • Pensi che il tono del testo sia adatto al target?
  • Come hai trovato il finale? Affrettato, giusto, interrotto sul più bello?
  • Quando ti sei affezionato ai personaggi oppure cosa ti ha impedito di affezionarti?
  • Questioni in sospeso a fine storia?
  • La parte centrale ti sembrava lenta?
  • Il cambio di punto di vista è stato complicato da seguire?
  • Il colpo di scena funziona o lo si indovina in anticipo?

Dalla Torre d’Avorio di Editorya, è tutto: se avete ancora dubbi, fatecelo sapere!

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