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A room with a view


Ospite Francesca Penelope

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Ospite Francesca Penelope
Inviato (modificato)

La colgo al volo, questa occasione.

Cercherò di essere seria, a volte. Altre, sarò divertente.

Dipenderà molto dalla giornata.

Benvenuti nella mia piccola stanza, sappiate che siamo tutti seduti su una comoda poltrona, con una tazza di tè fumante tra le nostre mani.

Ok, per coloro ai quali non piace il tè, sono disposta a mettere su una moka di caffè. Per favore, avvisami se prendi lo zucchero, perché io bevo tutto amaro e, dunque, per accontentarti, dovrò fare una capatina al supermercato, più tardi.

Alle pareti è attaccata della tappezzeria a fiori (il colore sceglilo tu) e, sulle finestre, sono appese leggere tendine bianche, di pizzo.

Di solito, quando arrivi, io sono vestita di nero. Il motivo per ora non te lo dico, ma ti basti sapere che questo colore nasconde i miei spigoli, almeno alla vista. 

Qui, possiamo parlare di quello che vuoi. Ho sempre avuto molto da dire, ma mai una stanza per instaurare, con gli altri, così tanta intimità.

 

Oggi l'argomento lo scelgo io, mi sono svegliata con molta energia. Non so davvero perché, ma oggi il mondo mi sembra un posto fantastico, non succede di frequente. Parleremo di questo.

Stamane ho aperto le finestre, per cambiare l'aria alla stanza. Ieri sera, alla luce di una lampada ad olio, mi sono fumata un paio di sigarette. Ehi, non mi sgridare. Non hai mai fatto nulla di male, tu?

Dicevo, stamattina il mondo mi pare pieno di possibilità. Non so per quanto continuerò a pensarla così, ma intanto mi godo il momento.

Sarà che sono rimasta rinchiusa per anni, nella mia casa, e in una pelle che mi stava parecchio stretta.

Invece, oggi, verso le 7:30, mi è entrata nel naso una buona quantità di aria frizzante, chiara e leggera.

Allora, ho sbattuto i cuscini, ho spazzato per terra, ho lavato gli specchi in modo di potermi vedere meglio. 

Sono persino andata a comprare dei fiori, spero ti piacciano. 

Ho buttato via anche molte cose, che non mi appartengono più. Ci vuole spazio, per ospitare te e i raggi del sole.

 

PS: Tutto questo, durerà fino al prossimo giorno di pioggia.

 

 

 

Modificato da Francesca Penelope
Ospite Francesca Penelope
Inviato

Oggi, piove.

Come non detto!

Grazie al cielo, abbiamo pur sempre la nostra stanzetta con la tappezzeria e le tende di pizzo.

Ho acceso un paio di candele prima, ma non sono di quelle profumate.

Preferisco di gran lunga sentire l'odore della cera che cola, o quello del fumo quando le spengo.

Tu?

Rannicchiata qui, sulla mia poltrona, penso e ripenso al sole di ieri. Ora non posso di certo indossare l'abito lungo e svolazzante che portavo, oggi mi devo accontentare di un paio di leggings e un maglione con il collo alto. Non sento il mio corpo, nonostante i vestiti mi cingano meglio. Lo sento più mio quando non viene costretto, perché posso delimitare io i miei confini.

La pioggia mi prende così: mi rallenta, mi raggomitola, mi tiene ferma, mi costringe.

Ho anche troppa paura di guardarla cadere, e vederla schiantare a terra, mi inquieta.

Tengo le tende chiuse, e cambio a malapena l'aria. 

Più di tutti,  temo il grigio: non è deciso, non mi tinge di allegria e io proprio non riesco a colorare i pezzi della mia vita, in queste giornate.

Un tempo, al posto del grigio vedevo solo l'argento.  Cosa ha fatto sì che io cambiassi la mia prospettiva? 

La reclusione forzata, forse. Non mi accontento più, non ho voglia di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. La voglio mordere, questa vita. Alle mie condizioni.

Quindi, me ne sto qui, crogiolandomi nella mia pelle e nel mio maglione di lana, a ricaricarmi la mente in religioso silenzio.

Attendendo la prossima giornata di sole, che farà di certo volare in alto la mia anima e il mio corpo, rendendoli meno pesanti.

 

Ospite Francesca Penelope
Inviato (modificato)

Bentornati, siete arrivati giusto in tempo.

Sì, giusto in tempo per un tè prima di pranzo.

Non è vero che lo si beve solo alle cinque del pomeriggio. Nella mia stanzetta, poi, le regole le decide la sottoscritta.

Oggi il sole è tornato, vedi che sono già di ottimo umore?

Ho tirato fuori dal mio armadio lo stesso vestito dell'altro ieri, ma mi sono anche messa in testa un cerchietto, per tenere lontani i capelli dagli occhi.

Vieni, siediti e accomodati. Belle vero, le mie nuove tazze? Le ho fatte arrivare da lontano, sono di porcellana, quella fine e quasi traslucida. Ti piacciono, lo vedo da come le accarezzi con lo sguardo.

Converrai con me che il tè prende un diverso sapore, a seconda del recipiente in cui lo versi. Nella porcellana ha tutta un'altra fragranza.

Ah, stai indicando quelle tazze nere, nella mia credenza a vetrina? Sì, sono belle anche quelle, arrivano dal Giappone. Le ho prese a Kyoto, domani magari, se torni, te ne faccio tenere in mano una e ti mostro le foto.

Mi siedo anche io, dai, basta stare in piedi girando a zonzo.

Guarda nel fondo della tua tazzina, adesso. Li vedi quei piccoli semini neri? Sono semi di cardamomo. Fai un sorso.

Respiri meglio, vero?

Questo, è un mio piccolo trucco per far entrare forte l'aria frizzante fino ai miei polmoni. Non lo sapevi, bene, sono contenta che tu oggi abbia imparato qualcosa di nuovo.

Parliamo un po', che ne dici?

Stamattina ho pettinato i capelli e ci ho messo dieci minuti buoni per liberarli dai nodi.

Quanto sono lunghi, mi chiedi?

Di preciso non saprei, ma comunque non meno di mezzo metro.

Se mi danno fastidio, chiedi? 

No, non direi. Per tenerli a posto, come vedi, ho messo un cerchietto, o a volte li intreccio.

Ah, secondo te dovrei dargli una spuntatina?

Mi fai ridere, sei troppo forte. Evidentemente ignori molto altro, oltre agli effetti benefici del cardamomo.

Io i capelli non li taglio. Mai.

Solo se voglio dimenticare.

Ti spiego meglio: i capelli portano la nostra memoria. Sulle punte ho ancora sospeso quell'amore, quella sensazione di felicità, ma anche quel dolore provato in molte notti della mia vita. Sta lì, è cresciuto con me. All'inizio stavo molto male, ma solo perché era molto vicino al mio cervello. Pian piano, nei mesi e negli anni, è scivolato giù, man mano più distante dai miei sensi, ma molto più vicino al mio cuore.

Lo tengo lì, e ancora non lo mollo, perché ho bisogno di metabolizzarlo e, a giorni alterni, osservarlo. 

Tagliarlo via, mi farebbe più male che bene.

Capisci? O pensi solo che sono pazza?

 

Modificato da Francesca Penelope
refuso
  • 3 settimane dopo...
Ospite Francesca Penelope
Inviato

Siete passati di qui, in questi giorni?

Sì, lo so. Non mi avete trovata.

Ma a volte esco, faccio giri, però poi ritorno.

E' un periodo così. Avete presente quando andate veloci come si fa in autostrada? 

Beh, so che sono seduta su una delle poltroncine della mia stanzetta, al momento, e che sto bevendo del tè. Ma dentro corro, sfreccio, non riesco a stare ferma.

Avete presente quando la nostra realtà ci annoia terribilmente? Quando ciò che facciamo ed abbiamo sempre fatto non ci basta più? 

Ecco, io sto vivendo un momento così.

Non mi basto.

E allora esco, cerco strade, cerco compagni di viaggio. Cerco stimoli e, se non li trovo, me li creo.

Sono stufa del solito earl grey!

  • 8 mesi dopo...
  • 2 anni dopo...

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