Arcadia 99 Gennaio 12 Segnalazione Share Gennaio 12 Partorito da un'idea di @Francesca Penelope, ecco a voi un minigioco di poesia! E' gioco, non un contest, quindi non ci saranno vincitorɜ. Semplicemente ci si diverte. Scopo del gioco: creare una poesia in rima baciata con una parola utilizzata come prima rima. La parola in questione è "stanze". Potete usare tutte le costruzioni che desiderate. L'importante è lo schema della rima baciata quindi almeno un AA (poi potete fare AA BB CC; AA BB AA BB; AA AA AA...). Mi permetto di prendermi l'onore di dare inizio alle danze: Vaghiamo per stanze lontane e, con danze vuote, in mezzo a presenze anneghiamo violenze traumi, lontananze. Mascheriamo mancanze di svariate sentenze - compulsive esigenze dell'altrui rimostranze perse nelle speranze. 3 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Emy 150 Gennaio 12 Segnalazione Share Gennaio 12 Ultimo giro per le nostre stanze custodi di tante disattese speranze prima di spegnere luci e chiudere le porte in fuga dal dolore e dalla precoce morte. Lacrime in corsa, strada lunga e sfocata anima bucata e di vendetta accecata ultimo grido si leva al cielo annerito prima di cadere in piedi stanco e rattrappito. Non scrivo poesie da un po', interamente in rima poi. @Arcadia sii clemente 2 1 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Francesca Penelope 25 Gennaio 12 Segnalazione Share Gennaio 12 Ecco la mia entry Sono sola in queste stanze, vago nuda, e le speranze sono stinte, stanche e sante. Dal mio cuore che va errante s'alza un grido assai pressante, nella testa è già assordante. Non lasciare la tua pelle, le tue membra stanche e belle. Resta dentro il labirinto trova pace, ed avrai vinto. Gioco divertente, nata poesia abbastanza nera 🤣 @Arcadia e @Emy mi avete reso meno noiosa la rima baciata, grazie 2 1 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Mari 1091 Gennaio 12 Segnalazione Share Gennaio 12 Eccomi, se dici "Gioco", io arrivo di corsa. Abbi pietà di me, @Arcadia please! Come noterai tra poco, la poesia non è il mio forte. C'è un grande dolore nelle distanze e a volte non scorgi più vicinanze. Fa male anche solo svegliarti lavorare, mangiare, distrarti. Nella testa ricordi di mille fragranze rivivi le immagini di antiche vacanze ma è solo un continuo ammalarti logorio nel sperar d'incontrarti. Coltelli taglienti: mancanze messaggi, promesse, speranze Non riesci e non vuoi più accontentarti ma sai che nessuno verrà mai a salvarti. Un giorno qualcuno riapre le danze ma sei troppo stanca e senza speranze. *va a nascondersi* 2 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Purrpendicular 144 Gennaio 12 Segnalazione Share Gennaio 12 Ho provato anche io: avevo questa immagine dell'inganno correlata a pescare delle persone... Dietro a tutte le stanze ci sono le apparenze giocose mancanze lanciano le lenze arrivate al presente pescano l'imprudente 1 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Mari 1091 Gennaio 12 Segnalazione Share Gennaio 12 Il sommo @Arcadiami ha fatto notare che sono partita a Razzo (leggere con la C) e che avrei dovuto iniziare dalla parola Stanze provo a rimediare Chiedo scusa C'è un grande vuoto nelle mie stanze e a volte non scorgi più vicinanze. Fa male anche solo svegliarti lavorare, mangiare, distrarti. Nella testa ricordi di mille fragranze rivivi le immagini di antiche vacanze ma è solo un continuo ammalarti logorio nel sperar d'incontrarti. Coltelli taglienti: mancanze messaggi, promesse, speranze Non riesci e non vuoi più accontentarti ma sai che nessuno verrà mai a salvarti. Un giorno qualcuno riapre le danze ma sei troppo stanca e senza speranze. 1 1 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Mattia Alari 39 Gennaio 12 Segnalazione Share Gennaio 12 (modificato) Potessi ora parlarti, ricorderei le stanze in cui inventavi spazi, piegando le distanze In cui mi sono perso, scavando poi un'uscita in quel tuo freddo timpano di anima intristita. Potessi ora parlarti per dirti che mi manchi le mani, gli occhi, l'ombra, la curva dei tuoi fianchi, so già che mi diresti che sono troppo solo restando abbandonato dove hai spiccato il volo. Non crederlo rimpianto, non è quello che sento per dirtelo comunque mi resta solo il vento. Purtroppo la tua voce ha perso ogni cadenza perduta lontanissimo come gettata lenza. Non eri così fragile e non ero così forte e il nostro tempo insieme ha avuto nota sorte. Lo chiamano un po' uscire e parlano di porte. Anch'io ho paura, troppa, di dirla solo Morte. Modificato Gennaio 12 da Mattia Alari 2 1 Cita Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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