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[Parte 2] L'unica impresa di Mark Twain [5G - Fuori concorso]
Mattia Alari ha aggiunto un topic in Racconti a capitoli
Dopo una giornata trascorsa a camminare, il fuoco diventava l’unica consolazione della giornata, come guardare il suo viso su quell’immagine ormai sgualcita come le foto che i soldati tenevano al fronte. La salita che lo aspettava gli strozzava il fiato anche da bambino. Ma ne valeva la pena. La prima volta che l’aveva vista era stato come avessero liberato cento pesci nella bolla della sua pancia. Per anni aveva finto una particolare devozione, per restare ore a guardarla nella sua meravigliosa armatura e con la spada in mano. Una bellissima Giovanna d’Arco, che non era tale, in una nicch- 6 replies
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[Parte 1] L'unica impresa di Mark Twain [5G - Fuori concorso]
Mattia Alari ha aggiunto un topic in Racconti a capitoli
Il cielo di quella mattina era stato del colore di un vetro di mare, uno di quelli che Emily collezionava con ostinazione. Non se ne faceva nulla, non li guardava mai, dopo. Eppure ne aveva un cassetto pieno che era rimasto lì, dove l’aveva lasciato. Quel cielo, ricordandolo dopo mesi, gli parve opaco in modo sinistro, come appariva nei suoi sogni ripetitivi che sembravano un circolo vizioso di immagini di quel giorno ma sempre più confuse. Allora il cielo era stato strano per la prima volta, ma non se n’era accorto subito. Qualcosa di simile gli era successo quando la signorina Dickinso- 6 replies
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«Uno-due, salta! Uno-due, salta! Uno-due, salta!» La femmina di primate grugniva disperata, mimando le istruzioni al suo piccolo, che pareva proprio non capirle, o non volerle capire. Da più di un'ora ormai, lei afferrava al volo un ramo dopo l'altro, spiccando ogni due prese un balzo più ampio. «Ma come fai a non comprendere?» gli domandò col fiato grosso per la fatica, concedendosi una pausa. «Cosa c'è di difficile? Ti aggrappi a un ramo, poi a un secondo, prendi lo slancio e ti butti! Guarda come faccio io: uno-due, salta! Uno-due, salta! Uno-due, salta!» Niente da fare. Quel teston
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Commento I GIORNI DEL CAMBIAMENTO Capita che, d’improvviso, qualcosa che si ritiene ordinario manchi. Quel qualcosa è parte della vita in un modo che, nel momento della sua scomparsa, crea subito subbuglio. Era successa la stessa cosa con Internet. Quando era stato annunciato che non sarebbe funzionato per un po’ di tempo, causa problemi tecnici, nessuno aveva pensato che non sarebbe mai più tornato. Quello fu l’inizio di ciò che chiamarono il Cambiamento. Internet era un modo per tenere i contatti, e quando svanì ci fu il caos generale: non
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Stamattina l’aria è pungente ma non piove, una gran cosa considerato che nell’ultima settimana non ha mai smesso. Finalmente posso tornare a correre. Adoro fare jogging, non mi fa pensare e, nello stesso tempo, mi fa immaginare che sto andando verso un posto migliore, lontano da questo schifo di baia, lontano dai Vigilanti. Sono passati otto anni da quando la Società ha chiuso i confini e la vita per noi è diventata un inferno. Prima sono iniziate le sperimentazioni sugli animali. Intervenivano sul loro cervello per farne degli automi da controllare a distanza. Ne morirono centinaia di migli
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Le urla della ragazza dai capelli rossi giungono fino alla sala d'attesa del dipartimento medico X51, al trentesimo piano sotterraneo della Torre Bianca. L'ho vista poco fa, mentre due soldati la trascinavano a forza verso il laboratorio: aveva gli occhi allucinati, il corpo tremendamente smagrito e un colorito giallognolo tipico di chi, avendo contratto il contagio, è già in una fase avanzata della malattia. Sarebbe sicuramente morta ma, per sua fortuna, l'avevano destinata al recupero. Eppure non era felice. Scuoto la testa con stizza, non riesco a comprendere come ci possa essere
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CAPITOLO 6 BACCHETTE CINESI Sigi osservava la scena dalla videocamera presente nella voliera, lo sconosciuto rimaneva nascosto dal raggio di tiro ma non sembrava pericoloso. Lo vide lanciare con un movimento svelto la pistola, che cadde più in là, in mezzo al fogliame secco. «Non vorrete mica sparare a qualcuno disamato, vero?» disse, uscendo poi allo scoperto con le mani in alto e un sorriso stampato sul volto, sicuro che non l’avrebbero fatto. Suo malgrado non conosceva la ragazza che lo stava mirando. Una tempesta di proiettili si abbatté verso di lui,
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Link al commento: Mi chiamo Harry, vengo dal futuro, per la precisione anno 2040. Sono un cavaliere del tempo. Il NWO mi ha arruolato per scoprire la causa di morte dei miei genitori, dalle prime indagini si sospetta una “Sindrome da Social Network”. Ne ha parlato il rapper Marracash un ventennio fa, ma ora la profezia si è più che avverata: la sindrome è l’AIDS del mio tempo. Sono rimasto orfano di entrambi i genitori. Da semplice artrite acuta quale era, si è evoluta in sindrome divorandoli. Mentre vi scrivo questa lettera mi scende qualche lacrima, domani farò un giro
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L’arena è gremita in ogni ordine di posto e le urla dei presenti si uniscono all’inno di sottofondo che ormai da anni identifica gli Orphans Games. Tutto aveva avuto inizio dopo l’ultima guerra chimica: milioni di persone sterminate e danni permanenti ai sopravvissuti. Gli uomini erano diventati quasi tutti sterili e avere un figlio era diventato una sorta di utopia. Era stato allora che la Società Suprema aveva istituito i Giochi. Gli aspiranti genitori non dovevano far altro che iscriversi e sperare in un miracoloso sorteggio; solo dieci sarebbero stati i fortunati prescelti e uno
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Commento a Il mio amico Acquaman Memorie del soprasuolo Bo aprì gli occhi di scatto. Nel rettangolo di luce spalancato sul corridoio si stagliava una sagoma scura. La postura aggressiva e i capelli ricci che si srotolavano sulle spalle gli fecero capire che erano arrivati guai. «Guarda guarda» proruppe una voce femminile. «Quel secchione di Bo in punizione.» Scoppiò a ridere. «Ciao An.» Le luci diffuse dalle pareti aumentarono d'intensità. La ragazza dai lineamenti orientali entrò, scortata da un piccolo robot che si fermò a lato della porta, e crollò sulla p
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CAPITOLO 5 CHARLOTTE «Che succede? Chi siete?» Lynnet arretrò di qualche passo, alzando la pistola lanciafiamme: non aveva più gas, certo, ma loro non lo sapevano. Un uomo in stampelle e codino, un ragazzo barbuto con evidenti occhiaie e una donna vestita con un abito semitrasparente stavano davanti a Lynnet e a Diablo. Solo in quel momento si accorse che attorno non c’era più la sala da tè diroccata e disseminata da cadaveri in smoking, ma un’ampia stanza dai muri ricoperti di libri. Il soffitto era in legno e un lampadario d’oro, a dieci braccia con complicati in
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CAPITOLO 4 IL CANTO DEL MALE Il gomito rinforzato e coperto dalla camicia nera infranse la lastra di vetro sporca di povere, una mano esile agì sulla serratura e la porta del bar si aprì. Occhi castani si posarono su una stanza rivoltata come un calzino, i tavoli erano rotti e marci, le sedie spaccate come se avessero vissuto più risse di quante ne avrebbero potute tollerare. Degli stivali scuri sbriciolarono i cocci di vetro, mentre la figura si voltava a chiudere la porta e liberare una tenda logora per coprirla. Si mise a girare per il bar, osservando il decadimen
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Per la mia prima discussione in ambito serie tv vi vorrei parlare di "invasion". Pochi la conosceranno probabilmente, fu trasmessa in Italia nel 2006, se non ricordo male lo davano su canale 5 in seconda serata. Lo ricordo per essere forse la prima serie ad appassionarmi tanto da farmi aspettare con ansia l'episodio settimanale (ai tempi lo streaming non era una moda)...tanto che nell'estate di quell'anno fui operato alle tonsille e prima che mi addormentassero chiesi a mia madre di registrarmi l'episodio di quella sera Putroppo esiste solo una stagione. Evidentemente in America non raggiu
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Si nascosero dietro a un tavolo e aspettarono che entrassero, Diablo con il pesante mitragliatore e Lynnet con quella pistola strana. Attesero ma non comparve nessuno, poi d’improvviso la TV si accese e uno di Loro apparì nel monitor. «Vi consiglio di arrendervi, signori, non vorremmo spargere inutile sangue, difficile poi da togliere dai vestiti se non si sa come fare. Sapete, il sangue è ostinato e se non si usa il giusto candeggio si rischia di lasciare l’alone sul vestito.» Lynnet e Diablo si guardarono chiedendosi perché quell’uomo stesse impartendo reg
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* «Questo posto è enorme!» disse Matt, entrando in uno studio, un’altra delle innumerevoli camere del castello. Anche quella era immensa, aveva pareti ricoperte di libri di ogni sorta, un caminetto, una poltrona davanti a un tavolino e una scrivania cosparsa di scartoffie e libri. Sigismondo si posizionò con la seria a rotelle dietro a una scrivania, con la gamba ingessata alla bene e meglio ma non rotta. «Credimi, nemmeno io conosco tutte le zone… Ora chiudi la porta, per favore.» Matt fece quello che gli era stato chiesto, si sentiva un po’ strano senza Cernobyl, Sigismondo
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In seguito a una guerra nucleare che ha devastato la Terra, la continuità della specie umana è garantita solo dalla stazione spaziale dell'Arca, che raccoglie i fortunati superstiti della nostra specie. 97 anni dopo, cento ragazzi vengono inviati sulla terra per verificare che questa sia abitabile e che le radiazioni dovute al conflitto nucleare non siano fatali per l'uomo. I Cento devono affrontare le insidie della natura e organizzarsi in una società corretta e funzionale, che garantisca la giustizia e l'uguaglianza tra i cittadini. Leader dei Cento è Clarke, protagonista della serie, cui sp
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https://youtu.be/FLT3YUALJno (scusate, l'ho trovato solo in inglese ) TRAMA: Un giorno il 2% della popolazione mondiale scompare nel nulla. Per alcuni è il preannunciato "Rapimento della Chiesa", ovvero quando i giusti vengono portati direttamente in cielo con anima e corpo. La serie ha inizio tre anni dopo nella cittadina di Mapleton. Coloro che sono rimasti lottano ancora con i "fantasmi" delle persone scomparse e i loro ricordi. La cittadina è divisa in due: coloro che tentano di andare avanti e coloro (i membri dei Colpevoli Sopravvissuti) che vogliono non dime