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Ciao @Wanderer e @Francesca Penelope, grazie infinite per i vostri preziosi commenti e suggerimenti. Cambio subito Nelle tue braccia... in Tra le tue braccia. Effettivamente è proprio un errore. Grazie per averlo segnalato. Criterio è sicuramente un po' forzato per completare la rima. Voglio dire, ha senso però si percepisce un po' la forzatura e dovrei valutare di cambiarlo. Non facile. E' probabile che debba proprio ricostruire il verso o addirittura entrambi i versi. La dicotomia O Vita - O Morte è proprio parte del fulcro della poesia. Senz'altro molto "poetichese" ma l'ho inserito
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Arcadia ha iniziato a seguire SALUTO SELVAGGIO!, Un servo di san Girolamo a Lutezia. e L'uomo invisibile
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Ossequi @DaKne! E' con giubilo che accolgo la richiesta tua, devoto servo dell'Arte e del suo parlare. Unirò il mio canto al tuo: musica con musica come il cello col piano ché l'uno esalti l'altro nella cadenza cui Euterpe, Erato e Calliope - portandone il verbo loro - ci han fatto immenso dono.
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Ciao @Mattia Alari, grazie per aver contribuito con un verso. Nonostante non sia stata utilizzata la metrica mi permetto di proporti una rivisitazione della tua costruzione: E' mattino bisogna scappare. Apri gli occhi chiudo i miei: La tua corona di spine tintinna sparsa. Come sempre sono un silenzioso cristo. Le tue mani sono così bianche... Le mie, sono solo le mie. Sei come salice ma senza semi. Sei come salice con troppi pianti. E siamo croci insieme recinti. Ho l'aspetto del vento. Tranne la parte centrale - che ho lasciato a
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Ciao @Oznerol, ho visto che hai cambiato "consuetudinario" con "ineluttabile". Saranno contenti i fan di Thanos Scherzi a parte, lo trovo molto molto molto più elegante ed efficace.
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La sezione Poesia ovviamente
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Grazie per la risposta @Purrpendicular In realtà pronunciandola "e" o "ɛ" si possono creare numerose situazioni di fraintendimento. Esempio: "Dove siete statɜ?" Se lo pronunci "Dove siete state?" lo privi di inclusività poiché - de facto - ti stai riferendo solo al femminile o, comunque, così viene percepito. Se nello scritto sembra relativamente semplice inserire la schwa, nel parlato diventa decisamente più complesso poiché il suo suono non è previsto dall'italiano (se non in alcuni dialetti del centro e sud Italia).
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Benvenutə @corrado.aiello84, Spero di vederti al più presto nella mia sezione preferita MI hai appena dato un'idea per il prossimo minigioco.
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Qui siamo in forum di scrittura (già detto). Si parla dell'implicazione della schwa nella linguistica italiana. Discorso tecnico. Ne volete fare una questione politica? Bene, fatela! Ma in un altro topic (a cui non parteciperei perché non mi piace parlare di politica in un forum) o in un altra sede. In questo topic affrontate - se lo gradite - tecnicamente l'argomento. La politica la lasciamo ai politici - o ai presunti tali. Non mi interessa discutere qui delle ripercussioni sociali e politiche della schwa. Questo non significa, ovviamente, che non ci siano tuttavia (ed è la terza volta
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Io davvero non riesco a comprendere come da una discussione tecnica sulla linguistica si sia potuti arrivare a delle chiacchiere da bar su massimi sistemi e sulla politica. Nuovamente invito TUTTI a rimanere nell'argomento. E sono due volte che lo ripeto. Sono io a essere terribilmente turbatə.
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Benvenutə @Scrittosauro, complimenti per la tue opere e un grande "in bocca al lupo" per la tua carriera da editor. Spero di leggerti presto
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Credo che la risposta alla tua domanda sia proprio qui. La soluzione che tu proponi modifica il sintagma nel parlato, l'asterisco invece no. E' una questione di semplicità, coerenza linguistica e correlazione tra scritto e parlato. La schwa è una vocale e quindi comunque corrisponde a un suono, l'asterisco no.
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Il termine schwa è attestato per la prima volta nell’ebraico medievale parlato da un gruppo di eruditi attorno al decimo secolo dopo Cristo. La sua etimologia non è chiara: alcuni ritengono che sia un lontano parente della parola ebraica shav, “niente”, altri che c’entri col significato di “pari”, “uguale”. Sappiamo però che a un certo punto la parola schwa fu utilizzata per definire i due puntini che nell’ebraico biblico, posti sotto una consonante, indicano una vocale brevissima o l’assenza di una vocale. Secoli più tardi, nel 1821, il linguista tedesco Johann Andreas Schmeller stava compila
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Benvenutə @mycat, Il pacchetto basic va benissimo. Sta a noi portarti pian piano a fare l'upgrade. Ci riusciremo anche con te, vedrai. E no, non è una minaccia... Credo