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Lorenzo Tano Scarafia

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  1. Lorenzo Tano Scarafia

    Carnevale

    Questa poesia è bellissima, molto attuale anche direi molto romantica nonostante tutto fa pensare altro che al romanticismo dico romantica nel senso dell’amore vero, e non quello finto che spesso è la norma.
  2. Ho fatto un pò di modifiche questa è la versione aggiornata: Ad un' amica a quattro zampe; per ricordarti... Una luce brilla nella notte, sono i tuoi occhi, sulle coperte calde che mi accolgono, e il tuo tranquillo e umido sospiro, al ormai imbrunire delle prime luci del mattino. Quella luce che fu il tuo passo, orme festose e piene di grinta, tra le continue rincorse colme di felicità, una luce brillava in te, nell'animo giocoso ricoperto dal tuo pelo spesso puzzolente di un tonfo palustre e muschio selvaggio fatto di strisce che sembravano paglia o spuma nera con rosse fasce, che mostravano la tua personalità. I tuoi occhi che accompagnavano ogni mia visita, in quel giardino pieno di esperienze vissute assieme, tra le palme a cogliere un seme, e a scagliare pietre come passa tempo, solo quelle pietruzze lisce e segmentate ora rimangono e le piante con rammarico ricordano il tuo passaggio fatto di impronte fertili. Guardando le stelle ricordo il tuo capo, tra me e lo sprazzo di cielo, posato. Mentre le tue zampe innocue mi disturbavano docilmente il mio sereno contemplare e un pò graffiata, la fronte lasciavano. Dando importanza non tanto allo scopo di certe attività, ma all'annusare attivo di odori per te pieni di novità. Nel tuo giornaliero sonnecchiare, godersi uno di quei pochi attimi di esercizio, guardando in alto lassù tra le palme i nidi di qualche uccellino di stagionale passaggio, mentre tu lì in agguato, eternamente dinamica, alla ricerca di qualche bocconcino. Che più facilmente trovavi a tavola, nel tuo contento sgranocchiare qualche generoso tocco di pane, e pronta eri pure nella conversazione nei tuo cenni di canina comprensione. Corri ora come dice tuo padre, tra le highlands scozzesi, presa, e persa tra le verdi fiandre a caccia aiutata da tuo fratello che ti aspettava e tu lo sapevi già da tempo, lì, nel tuo paradiso piagnucolava, ora non più. Mentre noi, ci godiamo cosa rimane della terra, senza te e il tuo umido leccare.
  3. Una luce brilla nella notte, sono i tuoi occhi, sulle coperte calde che mi accolgono, e il tuo tranquillo e umido sospiro, al ormai brunire delle prime luci del mattino. Quella luce che fu il tuo passo, orme festose e piene di grinta, tra le continue rincorse colme di felicità, una luce brillava in te, nell'animo giocoso ricoperto dal tuo pelo spesso di tonfo palustre e muschio selvaggio fatto di strisce che sembravano paglia o spuma nera con rosse fasce, che mostravano la tua personalità. I tuoi occhi accompagnano ogni mia visita, in quel giardino pieno di esperienze vissute assieme, tra le palme a cogliere un seme, e a buttare pietre nei momenti di noia, tra quelle pietruzze lisce e segmentate dove tu lasciasti impronte fertili del tuo passaggio. Guardando le stelle ricordo il tuo capo tra me e lo sprazzo di cielo posato, mentre le tue zampe innocue mi graffiavano docilmente la mia un pò disturbata fronte. Dando importanza non tanto allo scopo di certe attività ma all'annusare attivo di odori per te pieni di novità nel tuo giornaliero, sonnecchiare, godersi uno di quei pochi attimi di attività, guardando in alto lassù tra le palme i nidi di qualche uccellino di stagionale passaggio, mentre tu lì in agguato, sempre attiva, alla ricerca di qualche bocconcino, che più facilmente trovavi a tavola, nel tuo contento sgranocchiare qualche pannocchia di pane, e attiva eri pure nella conversazione nei tuo cenni di canina comprensione. Corri ora come dice tuo padre, tra le highlands scozzesi, con tuo fratello che ti aspettava e tu lo sapevi già da tempo, lì, nel tuo paradiso, mentre noi ancora ci godiamo cosa rimane della terra, senza di te.
  4. Lorenzo Tano Scarafia

    Rapimento Pratico

    Scusatemi in realtà non cito nessuno, questa poesia l'ho scritta io, posso citare che l'ho presa da una raccolta intitolata Babilonia, Viaggio viscerale che è un libro che sto cercando di auto-pubblicare. Ho sbagliato a cliccare alcuni controlli.
  5. Lorenzo Tano Scarafia

    La Rosa

    O rosa che traslucida appari al bagliore del corpo fisso, in noi il tuo splendore appare e ci rende ignari del momento, perché tutto ritorna a un giorno, di diletto e gioco a ruoli, senza fine il tuo tempo appare a ciò che per noi fu, quel passato giocondo e libero, alle prese con un amore fuggiasco, alla ricerca dello spasso più ignoto e più semplice di un divertimento; come il dondolare infinito su una altalena. Un giorno o l'altro anche la tua bellezza austera si estenderà al cielo, e ciò che rimarrà saranno i petali al vento, quando che sia spesso cadono sul suolo di questo vasto campo. Si pensava alla gioventù come al volo delle rondini, libero e pieno di speranze, quando alla fine siamo tutti legati come erba, ramoscelli e petali ad uno stesso nido, che lentamente scorre al contrappasso, è normale in tutto ciò sentirsi simili a dei vermi fradici e nudi, e contorcersi alla ricerca di una via verso il sottosuolo, all’apice di così tanta essenza, la realtà è bile. Come quando si assaggia per la prima volta un piatto più complesso del solito carne e patatine fritte, il mondo appare luminoso mentre lo reputavamo oscuro, essendo in realtà, alle prese con la nascita di una nuova Rosa.
  6. Lorenzo Tano Scarafia

    Sogno

    Alture, Nome, Altrove, Fine bellissima.
  7. Lorenzo Tano Scarafia

    Vorrei...

    L'ho riletta più volte, mi ha colpito molto il contrasto che fai con quella sensazione di leggerezza e di voler essere spensierati, e la realtà che ti appesantisce e ti costringe, e ti riporta sotto pressione. Mi piace molto il quinto verso, sono un fiore in fiamme rende molto l'idea. Bravo!
  8. Lorenzo Tano Scarafia

    Rischio

    Mi piace molto come inserisci un luogo, un ricordo ovvero la scuola, penso sia troppo corta, un pensiero scritto senza essere però analizzato o portato avanti, semplice, ciò che noto però è questa similitudine alla fine, che mi ha toccato molto.
  9. Lorenzo Tano Scarafia

    Deserto immenso

    Un passo al cielo, un’aria di pace, la voce di mia madre mentre sbircio verso il vuoto ad un volo di rondine in mezzo all'infinito. La voglia di volare prima o poi in un mare di emozioni. La vita di un infante a sognare quel tipo di libertà che soltanto il volo è capace di regalarti. Un muro di selciato, un deserto infinitamente amato, del quale la mia vita passata farà sempre parte, in un mondo senza case da definire proprie, la mia infanzia e le sue memorie son per sempre nell'etere come le persone care passate a miglior vita. Quel ricordo di avventure tra mezze realtà e oceani infiniti di sogni, colgo l’attimo per non lasciarmi svanire quei deltaplani partire. In un istante quando il vento si leva, le lacrime solcheranno il mio viso e quell’attimo per sempre impresso nella mia memoria non verrà più. Mia madre con un grande abbraccio mi coglie e come un vetro mi sento ora uno spettatore al cinema, mentre la vita passa dinnanzi come un fiume dove il tramonto cela il segreto più grande quello stesso vento che un'istante prima mi colmava di gelo e solitudine ora mi riempie i polmoni di pace e serenità.
  10. Lorenzo Tano Scarafia

    L'ozio

    Dolce e denso come il miele, bandito e sterile il tempo scorre, senza pensiero né del ieri né del domani, immerso in un mare di demoni lusinghieri, in assenza della notte e del giorno, senza un nesso tra lo stanco e il rigore, immerso in un mare di cui non c'è certezza, a letto immerso nei suoi pensieri, tra la creatività e il gioco, tra l'intrattenimento e la disperazione, come un funambolo squilibrato alla rincorsa della sua anima. #angoscia #emozioni #analogismi #descrizione #tempo
  11. Lorenzo Tano Scarafia

    Le cicale

    Scricchi appaiono d'un tratto, in un silenzio di tomba un concerto si apre, la vita appare frinire, con le loro gambe tese a festeggiare, l'arrivo della sera, mentre tutto giace, al calare del sole, e il trionfare della luna, in una notte chiara e spinta dal latrare di un cane. Il vento come per sospirare, rompe questo gelido silenzio, al passare delle auto per la strada, la testa, ormai presa da tutto questo ronzare, che, come un fiume, trasporta con vigore in un’armonia, delicata che è al contempo, euforia, dilata i sensi e come una lumaca dal lento strisciare, è subito misofonia. La stanchezza s'appresta a distogliere la mente, dal lavorare stracco, e denso, che era motivato, dal sogno della libertà al finire del giorno, mentre l'altra gioventù cammina, trasportata dal vento del momento in un mondo di sfarzoso divertimento, per giunta il mio cor' punto d'un carezzevole rinnovo, è sospinto dal trascinare mondano del debito mestiere. #natura #notte #suoni #descrizione
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