Subito dopo ieri, ma appena prima di oggi, esiste un piccolo e infinito momento sconosciuto. Quell'istante, senza tempo e senza spazio, è il luogo in cui prendono forma i sogni e trova un senso il più triste degli addii.
In quel punto la realtà cessa di essere, il nostro corpo smette di esistere e solo al cuore è concesso di respirare.
Il cuore batte e dialoga con altri che, oramai, non battono più.
Quando ciascuno di noi interrompe la sua vita a causa dell'età, di una malattia, di una tragedia accidentale o meno, ciò che resta trova dimora in quell'eterno momento tra ieri e oggi.
Nessun cuore sa il perché, ma quando non sì è vivi, quel brevissimo istante diviene la casa di coloro che non ci sono più, una speranza.
Un amore o un affetto stroncati aspettano lì, in attesa di coloro che li hanno amati in vita per potere, per quel breve ed eterno istante, ricongiungersi, toccarsi e parlarsi.
Non tutti hanno avuto la fortuna, o il tempo, di stringersi ad un cuore amato che smetteva di battere.
Rimorsi, rimpianti, confessioni taciute, baci non schioccati, abbracci non dati, brutte parole pronunciate o altre belle mai dette, sono le sofferenze delle persone che restano.
Ecco che quel luogo, così minuto e così speciale, diviene il fulcro ove poter curare le proprie sofferenze e trovare conforto nell'abbraccio di una madre, nella carezza di un padre o nel bacio di una nonna.
A noi sembrano solo sogni, effimere illusioni o strani miscugli di ricordi, ma per i morti, che solo in quel momento si possono avvicinare a noi, non è una fantasia.
Quella è la loro occasione per farci sapere quanto ci amano, quanto sono orgogliosi e felici per noi ma, soprattutto, per dirci che abbiamo sofferto già troppo e non abbiamo più nulla da farci perdonare.
Andare avanti senza dimenticarli, ricordare i loro insegnamenti, la loro voce e il loro cuore, chiedono solo questo.
Non temete di perdere il momento quando ieri termina e oggi arriva, perché esiste un istante speciale, anche quando termina oggi e inizia domani.
Per sempre.