Anch'io per anni ne ho avuto differenti, ho anche "comunicato" con questi ma puntualmente da un momento all'altro li chiudevo in un armadio e li dimenticavo. Dopo anni li ho riaperto tutti, uno dopo l'altro e riletti. Mi ha permesso di sentire da lettrice quello che le parole da me scritte trasmettevano e faceva male, molto. Anche quando ho pensato di riprendere continuavo a chiedermi il senso di scrivervi sopra se poi ti logora dentro. Poi ho trovato il reale problema ed è lo stesso che mi ha permesso di stravolgere la mia vita. Scrivevo quello che pensavo quindi in un certo senso parlavo con me stessa attraverso un oggetto. Perché non parlare con me stessa dinanzi ad uno specchio???
Ho iniziato, quando mi sentivo scombussolata, stressata o angosciata, a prendere una sedia e disporla dinanzi ad uno specchio. Si chi immagina una cosa tale da esterno potrà dire "questa è matta". Ma non lo sono.
Mi sedevo dinanzi allo specchio e parlavo, non scrivevo più ma parlavi e buttavo via quello che avevo dentro. Osservando ogni espressione, emozione o commento che mi veniva fuori nel guardarmi parlare da sola dinanzi uno specchio. Credi parlassi da sola? No. Sai perché mi ha aiutata? Quella ero io, la mia coscienza e tutto quello che ho dentro. Una stupidata che mi ha aiutato a guardarmi in faccia ed affrontare me stessa prima di tutto. Dopo anni sono tornata a rileggere quei diari... Non ho provato nulla se non soddisfazione ed orgoglio. Perché? Affrontando me stessa ho affrontato ciò che liberavo in quelle pagine. Ancora oggi scrivo, mi fermo e rileggo. Accantono quando percepisco sentimenti insoliti e ritorno a guardarmi allo specchio. Oggi riesco a scrivere non temendo di tenere traccia del mio passato e riviverlo nelle mie parole