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lupo

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  1. lupo

    Solo per un istante

    ciao, hai fatto una scelta curiosa, considerando che questa è la sezione di narrativa. Personalmente l'avrei vista meglio come componimento poetico nella sezione di poesia. Devo essere brutalmente onesto; non mi ha fatto impazzire. Avrei preferito o un ragionamento più stringente, ma proprio per questo più interessante, oppure una storia. Forse non l'ho capito fino in fondo; in effetti l'ho trovato piuttosto oscuro.
  2. lupo

    Sogno nella foresta

    Ciao, ho apprezzato il ricorso al lessico proprio della poesia italiana. Ne approfitto per dire una cosa che penso: certe volte le poesie hanno solo un lessico da prosa, come se gli autori ignorassero i bacini profondissimi di parole poetiche che possiede l'italiano; è questa una delle cose che rende la poesia italiana migliore di molte altre: la sua varietà e la sua ampiezza. Tu sembri davvero conoscere questi repertori e muoverti a tuo agio al loro interno. Anche la cadenza dei versi è apprezzabile; sarebbe stato bello anche uno studio degli accenti, cioè l'impiego della metrica "tonale" e non solo quella sillabica (cioè non solo versi con lo stesso numero di sillabe, ma anche con giochi sulla posizione degli accenti, come nelle poesie classiche antiche), ma questo è un mio fetish. Ho anche trovato gradevole la "linearità", il fatto che sostanzialmente sia un testo chiaro; trovo però che questo sia andato a scapito dell'effetto retorico e, per così dire, pirotecnico della lingua. Ovvio che il mio gusto è il mio gusto; sarebbe bello leggere qualche altra opinione a riguardo.
  3. Ciao, l'ho letto con molto piacere; la sintassi scorre sempre fluida. Il punto in cui usi il maiuscolo sottolineato mi ha sinceramente emozionato, come quando in Kill Bill il video si gela e compare il nome del personaggio. L'uomo con la valigetta l'ho trovato leggermente stereotipato, non mi ha convinto al 100%. Invece il narratore è davvero interessante; sono davvero curioso di vedere come gestirà le prossime "avventure". Complimenti, decisamente hai talento
  4. lupo

    Il cappello di Namaste

    Ciao Giovanna, il fatto che il racconto sia così breve da un lato è strano, perché ci si aspetta che il suicidio sia trattato in lunghe e lunghe pagine riflessive, ma dall'altro dà un tocco originalissimo alla storia. Il finale mi ha lasciato un po' così, forse a causa di molti punti interrogativi rimasti in sospeso che, giocoforza, lasciano il lettore a bocca asciutta. Però la narrazione senza ghirigori o perdite di tempo è piacevole e ha fatto centro. Una minuscola nota stilistica: quando il bambino chiama il padre "degenere", usa un aggettivo che non mi convince, e ti spiego il mio punto di vista: quando dici "il bambino gli urlò che era un padre degenere", mi sento come di udire la voce stessa del bambino, ma dalla sua bocca esce "degenere", mentre in una situazione concitata mi aspetterei parole meno ricercate. Così proprio mentre ero dentro la storia, mi ricordo che è un prodotto letterario e che a dire "degenere" non è stato il bambino ma tu. Non so se mi sono spiegato, spero di sì. In ogni caso ribadisco che il racconto è piacevole e ben scritto. Brava!
  5. lupo

    Etoile

    Ciao Elisabetta, Ti dico la verità: a un certo punto (poco dopo la metà) non mi era chiarissima la dinamica tra i personaggi, perché mi aspettavo una chiusura della scena iniziale. C'è un momento in cui la moglie dice al marito qualcosa come "adesso arriva la nostra Agnese..", io non ho mai sentito una persona normale parlare così, cioè per loro è ovvio che la figlia si chiama Agnese, quasi quasi uno avrebbe detto "adesso arriva", perché loro due sanno benissimo di chi si sta parlando. Riconosco però che in questo modo mi hai comunicato che la ragazza esiste e si chiama Agnese. Penso che l'incipit contenga alcuni carichi eccessivi di aggettivi/ descrizioni; poiché i verbi hanno più energia dei nomi e degli aggettivi, e poiché fondamentalmente il rischio delle descrizioni è di caricare troppo, è utile descrivere sì con gli aggettivi (che servono a quello) ma anche con i verbi, come invece di dire "era una bella giornata di sole senza nuvole di domenica vicino al Lago di Garda", dire invece "Quella domenica vicino al Lago di Garda splendeva il sole e il cielo era senza nuvole". P.S. se dico cose che già sai perdonami, ma ovviamente, non sapendo chi sei, non posso neppure sapere quale livello di analisi ti si addice di più. Tutto quello che ho scritto non è un "fai così", ma il modo più candido in cui dirti quello che ho provato. Vedi tu cosa fare di queste informazioni. Mi hai incantato con la scena delle bambine, soprattutto quegli attimi prima che entrassero in scena; io non ho mai ballato e sono un maschio, eppure mi sembrava di essere una di loro. Momento magico. Anche i personaggi possiedono una grande profondità, con un piccolo appiattimento alla fine quando le due streghe si comportano stile "sorellastra di Cenerentola". Suppongo che volessi finire il racconto. Il racconto in generale ci sta, brava!
  6. ciao Miki Panc, intanto ti voglio dire che stavo navigando in Internet, ho trovato questo forum, poi ho trovato il tuo racconto, l'ho letto, e mi ha convinto a iscrivermi al forum proprio per risponderti. Credo che ci siano alcune cosine che potrebbero essere cesellate un po', ma non mi dilungo su questo perché qualcosa ti è già stato detto. Ecco quello che ne penso: il tuo racconto è diverso dagli altri. Non ha un grande approfondimento psicologico, perché il punto non è quello. Non so neppure se definirlo una rivisitazione, perché evoca qualcosa di più antico del mito di Prometeo (correggimi se sbaglio), cioè il tempo degli eroi e dei mostri. Mi è molto piaciuto, proprio perché è originale e non fa sconti: racconta una storia, e basta. E la storia è più che sufficiente. Non sono d'accordo con la critica contro il tuo "smisimo", perché tutto sommato è una forma che esiste (ho trovato altre ricorrenze), è chiara e francamente più bella rispetto a "smettemmo". Mettiamola così: se dà fastidio a qualcuno, devi essere (e sicuramente lo sei anche senza che te lo dica io) consapevole che è una forma problematica, su cui puoi fare una valutazione pro-contro. Per le buche "microscopiche", è vero che un uomo non ci starebbe dentro, come è vero che un naso "grande come una patata" non è davvero grande come una patata, e neppure se dicessi che uno "sputa addosso i peggiori epiteti" vorrei intendere che quegli impalpabili appellativi sono davvero usciti dalle ghiandole salivari.
  7. lupo

    Hola

    Ciao, mi presento brevemente, che voglio andare a commentare un racconto appena letto. Sono Lupo, niente, mi piace leggere, mi piace scrivere, quindi questo. Spero di riuscire a scrivere racconti che possano piacervi, sennò amici comunque. Apprezzo molto il fatto che sia un forum inclusivo, perché rientro in LGBTQ+, e credo sia davvero un gesto di civiltà e che faccia la differenza. Ci vediamε
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