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Dato che si tratta di una situazione limite, potresti pensare di stravolgere tutte le convenzioni. Per quanto riguarda i rapporti tra esercito e carabinieri, in genere sono orientati al rispetto, ma non credo che tra di loro si adottino rigidi formalismi. È chiaro che se un carabiniere incontra un generale dell'esercito si mette sull'attenti, ma, per il resto, dipende dai casi. Mi è capitato, quando ero ufficiale, di essere fermato da una pattuglia di carabinieri: ero in borghese, ma ho esibito il tesserino militare; pur essendo, nei fatti, un loro superiore, non hanno usato con me alcun formalismo (né io l'avrei preteso). Ricorda, comunque, che il saluto militare va dato solo se chi è tenuto al saluto (il sottoposto) è in divisa; altrimenti basta un semplice ed educato saluto. Nella caserma dove prestavo servizio c'era proprio un sergente maggiore simpaticissimo, benvoluto da tutti e ci si dava, tra lui e gli ufficiali, tranquillamente del tu anche in pubblico. Quindi, sì, se un sergente maggiore come quello facesse da testimone di nozze a un capitano nessuno griderebbe allo scandalo. Se un sottoposto (in divisa) incontra un superiore normalmente saluta militarmente, ma se succede dieci volte in cinque minuti è l'ufficiale stesso che in genere dice "comodo; basta che saluti una volta". Considera che l'ambiente militare è frequentemente falso e ipocrita; potresti quindi ipotizzare una differenziazione tra sfera pubblica e sfera privata: in pubblico rispetto dei formalismi e in privato convivialità.2 punti
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Aggiungerei, grazie al contributo di D editore: - Comprare direttamente dal sito dell'editore o in fiera; - Comprare rigorosamente in librerie indipendenti (No Feltrinelli, Mondadori, ecc.)2 punti
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Dal mio blog San Valentino: sì ai baci, no ai cazzotti! A dispetto del titolo, questo articolo non è un pistolotto sulla violenza di genere, bensì tratta di un argomento più frivolo che mi sta quasi altrettanto a cuore: il cioccolato. https://wp.me/p3rZE8-2BD2 punti
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Ciao a tutti Una considerazione spassionata. Si legge poco perchè l'offerta è enorme. Se iniziassi a leggere oggi quello che c'è in una qualunque libreria, penso che finirei tra trecento anni. A meno che la gente non abbia un cervello da computer e il portafoglio da milionario, comprerà solo pochi testi e magari di un autore che conosce. E' logico che molti libri, seppur meritevoli, non abbiano successo perchè la loro presenza è stemperata in un mare di carta. Ed è altrettanto logico che, se si fanno le statistiche, ogni pubblicazione raccoglierà solo pochi frutti. Uno dei pochi metodi che conosco (se non l'unico a parere mio efficace) è quello di svolgere eventi come firmacopie presso fiere e librerie. Il successo non è garantito, ma saranno quelle due o tre copie che si riescono a piazzare a fare marameo ai grandi gruppi editoriali. Alla prossima Edison1 punto
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Dipende dal tipo di storia. Sicuramente un tempo certe usanze erano più radicate, ma credo dipenda da tante cose, il contesto geografico, per esempio. Ricordo una volta che per inoltrare una denuncia notai che durante l'attesa i carabinieri parlavano tra di loro con una certa familiarità, ma nel momento formale - l'atto della denuncia vero e proprio - si rivolgevano l'un l'altro con grado e cognome. In bocca al lupo. Prova a dare un'occhiata anche a questa sere di articoli, li avevo letti tempo fa per motivi simili ai tuoi e mi erano stati utili. Qui si parla di indagini in generale, quindi non solo di carabinieri ma anche di polizia. https://pennablu.it/narrativa-poliziesca-1/1 punto
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Occhio al livello di ambientazione. Un conto è la caserma, un altro la stazione locale dove probabilmente i rapporti sono meno formali. Il chiamarsi con il grado più il cognomi è sicuramente usuale ma un maresciallo che chiama il sottoposto "appuntato Rossi", magari in un momento informale, può fare un po' l'effetto retrò in stile "pane amore e fantasia" (che magari è l'effetto che cerchi). Ti do un consiglio molto banale ma credo utile, che è quello di consultare il sito dei carabinieri con particolare riferimento alle pagine di comunicazione e stampa, così puoi testare da solo qual è il loro "stile ufficiale" di comunicazione https://www.carabinieri.it/1 punto
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Tu non sai quanto mi hai illuminato la giornata! Ti ringrazio infinitamente!1 punto
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Ciao a tutti, come vecchio utente del WD non posso esimermi dal partecipare a questo forum. Che dire di me? Capitano di lungo corso, designer, motociclista in cerca di natura, portatore sano di immaginazione altamente contagioso e approccio informale alla vita. Grande lettore, scrittore singolare e poco prolifico sempre alla ricerca del senso delle cose, odio gli spiegoni alla fine delle storie, mal sopporto i cloni di genere, i personaggi stereotipati mi provocano acidità di stomaco. Nell'arco del mio servizio ho fatto di tutto, anche sprecare del tempo. La scrittura è uno dei modi che ho scelto per recuperarlo.1 punto
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Qui è un po' difficiel capire chi dice queste battute, anche se penso che sia sempre Sergio. Alla fine se ne va. Ma hai creato più tensione nel momento in cui sono entrati i dottori che in questo in cui, alla fine, non ce la fa. Anche la reazione del protagonista è molto diversa. Qui sopraggiunge, con eccessiva fretta, una rassegnazione che prima sarebbe stata impensabile.1 punto
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Non ho molto da dire, giusto una breve presentazione. Mi sono iscritto perché ex utente di Writer's dream (ho mantenuto lo stesso nick, o almeno credo). Mi iscrissi là perché volevo pubblicare con un editore "vero", con le ampie casistiche che il termine include (ma poi neanche tanto: di base sono quelli che non si fanno pagare). Writer's dream mi è stato molto utile per orientarmi in un mondo subdolo e nel mio piccolo ho cercato di segnalare qualche magagna vissuta qua e là. Nel frattempo ho pubblicato un paio di cose (con editori dignitosi, direi) e cerco sempre l'Isola che non c'è. Non credo parteciperò molto ma è bello sapere che uno spazio così c'è. Saluti a tutti e in bocca al lupo.1 punto
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Sono Linda e sono su questo forum perché ho un sogno (sicuramente utopico, ma tanto sognare non costa niente). Da grande voglio vivere di scrittura. È quasi divertente questa frase, dato che ho quasi quarant'anni, ma a 39 così come a 29 o 19 il mio sogno non è mai cambiato, anche se la vita l'ha un po' impolverato e messo da parte. Recentemente, però, mi sono resa conto che continuare a tenere nel cassetto questo grandissimo desiderio faceva male a me e non giovava a nessuno, per cui mi sono detta: senti, la vita è una e non c'è ragione per vergognarsi di una cosa così bella. Quindi sono qui, com'ero anche su WritersDream, con l'unico desiderio di vedere i miei sogni su carta, un giorno. Buona giornata a tutti!1 punto
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Ciao @Linda, benvenuta. Non smettere mai di sognare. Riapri quel cassetto e tira fuori tutto quello che vi era rimasto chiuso dentro. Non so se si può vivere di scrittura (probabilmente ci riesce chi scrive di sfumature dei vari colori) ma, di certo, so che scrivere fa bene. E meglio ancora ci fa stare la consapevolezza che qualcuno legge (e apprezza o disprezza) ciò che scriviamo. Quindi, continua, continua a scrivere. E a sognare.1 punto
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Ciao @BJK, benvenuto. Una persona con la tua esperienza è sempre utile in un posto come questo.1 punto
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Salve comunità. Non partecipo a un forum dal lontano 2004, quando questo tipo di community erano una moda e se non le conoscevi eri considerato fuori dal tempo e dallo spazio. Poterne fare parte di nuovo quasi commuove il mio animo nostalgico Sono Francesca e non pretendo di essere una scrittrice. Forse, solo una over trenta con voglia di riprendere in mano dei sogni. Ho sempre pensato che scrivere fosse un mestiere nobile, non accessibile a tutti. Nella mia mente di ragazzina, una persona semplice come me non poteva aspirare a diventare una scrittrice. Forse, ai tempi, la mancanza di autostima ha fatto la sua parte. Oggi, mi ritrovo con in mano un grosso romanzo, scritto praticamente di getto, in un mese, poi letto e riletto in tre anni. Ho sempre detto che non lo avrei pubblicato, perché le "persone normali" non pubblicano i libri. Ma sono anche un'amante dei fantasy e quindi... come definire cosa è "normale"? Insomma, per farvela breve, voglio pubblicare e la piccola vocina petulante nella mia testa sostiene che, prima o poi, anche io vedrò il mio modesto romanzo su uno scaffale. Ecco come sono approdata a questo forum. Ho letto qualche post qui e là; poi, visto che ora che sono "grande e vaccinata" e il coraggio non mi manca più (spero), ho capito che era giunto il momento di presentarsi. Insomma, benvenuta a me e grazie a chi crede ancora che il mondo interiore passi anche e soprattutto per le pagine scritte.1 punto
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Ciao a tutti! Sono Claire, una vecchia utente del WD in cerca, dopo anni di vita travagliati (e quasi zero scrittura), di una community di scrittori con cui chiacchierare e confrontarmi. Ci tenevo molto innanzitutto a ringraziare Ayame (se ancora la Bossah, nevvero?) per aver ricostruito una community di scrittori e non aver rinunciato al suo sogno. Ho frequentato il WD per qualche anno, ho conosciuto tante persone fantastiche ed è stato grazie al WD che ho imparato a mettermi in gioco, accettare critiche costruttive e impormi di migliorare. È stato anche grazie al WD che ho partecipato a un bellissimo concorso che mi ha permesso di pubblicare un racconto in una raccolta fantasy e partecipare come autrice al Salone Internazionale del Libro di Torino nel 2015 Mi mancano tanto le lunghe discussioni che una piattaforma come il forum sapeva costruire e le iniziative come Mezzogiorno d'Inchiostro. Mi mancano le persone che si prendono il tempo di leggere, riflettere e dare veri consigli costruttivi. Sono tornata per ritrovare quella bella atmosfera e per prendermi di nuovo del tempo per me stessa, immergendomi nel panorama emergente italiano. Ah e spero anche di ricominciare a scrivere con serenità, nel mentre. Un abbraccio a tutti1 punto
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Buongiorno. Mi sono iscritto ieri in questa piattaforma, che ha subito preso le sembianze di un mondo; anzi, di un universo magmatico che dispiega infiniti settori di scoperta e approfondimento, come in una biblioteca di Borges. Sono un giornalista torinese, ho scritto qualche libro, in gran parte sul filo conduttore della storia (Torino e Piemonte) e di qualche mistero storico che amo indagare. Grazie per l'accoglienza.1 punto
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Buongiorno e benvenuto @ezio marinoni, io vivo in provincia di Torino quindi auspico che noi ci si possa incontrare di persona un giorno. Magari se presenti un libro o tieni una conferenza, visto il tuo mestiere. O forse al Salone del Libro. Gustosissima citazione! Spero che ti troverai bene qui e di leggere presto qualcosa di tuo. Visto che hai scritto dei libri ti segnalo la seizone vetrina, fatta apposta per pubblicizzare le nostre opere.1 punto
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Ho pubblicato con Buendia nel 2018 e posso dirmi assolutamente soddisfatta. L'editore è attento all'editing, è presente in molte fiere e organizza eventi e presentazioni per promuovere i suoi autori.1 punto
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Ho trovato questo su internet e ho pensato potrebbe interessare a qualcuno, è il bando di un concorso per racconti inediti, iscrizione gratuita. https://portale.fitel.it/concorso/detail/4/1 punto
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Per mia esperienza, proprio riguardo il secondo caso un forum può essere sia un'ottima palestra, sia uno splendido "circolo letterario". A mio parere su questi fronti i forum aprono molte più possibilità rispetto ai social network, dei quali sono ampiamente stufa. Troppa rapidità nelle interazioni e poco contenuto di valore, ormai... Spero che questo trend prima si inverta e i forum, almeno in questo settore, tornino ad essere il vero punto di riferimento.1 punto
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Apocalisse tascabile La veranda era in penombra, la voce dell'albero vibrava nell'aria serale ribadendo messaggi antichi, che nessuno era più in grado di intendere ma, tant'è, lui non si arrendeva continuando instancabile a modulare fruscii nel vento. Luna era sovrappensiero quando un bagliore nel cielo violetto la sorpresa, un grande flash come se il creatore, da lassù, avesse scattato una fotografia alla Terra per serbarne un ultimo ricordo. “Ma cosa diavolo è...” Le parole le avvizzirono in gola e un caldo inimmaginabile l’avvolse. “Ti chiedi che cosa sia?”, crepitò l'albero in tono un po’ polemico, “È da quando sei nata che cerco di prepararti a questo momento, ma in fondo non ha importanza, tanto non avresti potuto fare nulla a riguardo. Sai che ti dico? Probabilmente è stato meglio così, almeno ti sei goduta i tuoi vent’anni. Avrebbero potuto essere di più, è logico, ma anche molti di meno”. Luna voltò lo sguardo verso l'albero la cui chioma era circonfusa da un’aureola di fiamme. “Ma tu…”, esalò piano, mentre l’aria incandescente già s’insinuava nei giovani polmoni. “Ah, adesso mi senti, signorinella?”, sospirò l'albero, “Talvolta accade, negli ultimi istanti”.· 0 risposte
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San Valentino: sì ai baci, no ai cazzotti!
A dispetto del titolo, questo articolo non è un pistolotto sulla violenza di genere, bensì tratta di un argomento più frivolo che mi sta quasi altrettanto a cuore: il cioccolato.
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